Lo sapevate? Perché lo stagno di Molentargius si chiama così?
Lo stagno di Molentargius è uno dei due grandi bacini palustri (l’altro è lo stagno di Santa Gilla) che circondano Cagliari e l’Hinterland. Attualmente da qualche decennio è un grande Parco Naturale che comprende due bacini d’acqua dolce (Bellarosa Minore e Perdalonga) e uno di acqua salata (Bellarosa Maggiore o Molentargius). Prima (e sin dall’antichità) era però una grande salina. Scoprite perché si chiama così.
Il parco si estende su un territorio di circa 1600 ettari tra Cagliari e Quartu Sant’Elena, e si affaccia sul Lungomare Poetto. È nato nel 1999 con l’obiettivo di tutelare e valorizzare un sito di grandissimo interesse, inserito dal 1977 nella Convenzione Ramsar per la sua rilevanza come luogo di sosta, svernamento e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici, tra cui i fenicotteri rosa, oggi uno dei simboli della città.
La storia del parco va di pari passo con quella delle saline: il suo nome deriva da is molentargius, i conduttori di asini (su molenti, in sardo che significa asino) i quali caricavano il sale che veniva raccolto dai grandi bacini bacini. L’asinello sardo, infatti, era utilizzato in passato per trainare da terra le chiatte cariche del sale raccolto nelle saline.
All’interno della salina gli asini erano usati per trainare i carretti per il trasporto fino al centro di raccolta. I carrettieri erano chiamati is molentargius ed erano considerati e visti allo stesso livello dei padroni dello stagno. Letteralmente il nome dello stagno significa dunque stagno di proprietà dei guidatori d’asini.
L’estrazione del sale (che continua a Santa Gilla) a Molentargius è andata avanti sino al 1985. Poi le strutture, le abitazioni e i percorsi sono stati abbandonati dai lavoratori ma tutta la zona è stata preservata e trasformata, giusto in tempo per essere trasformata in un grande parco, oggi visitassimo da turisti e cittadini che amano passeggiare o praticarvi dello sport.
Nello stagno di Molentargius, vero paradiso degli appassionati di birdwatching, vivono numerose specie di uccelli selvatici, tra questi i fenicotteri rosa, sa genti arrubia (come vengono chiamati dai cagliaritani), e tanti altri rari uccelli palustri, come il pollo sultano, il martin pescatore, il germano reale, il moriglione, la gallinella d’acqua, gli aironi, il mignattatio, gli aironi guardabuoi, avocate, cavalieri d’Italia, folaghe, gabbiani reali e tanti altri.
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