consegna attestati

A Tortolì,  Monumenti Aperti è stato un successo, il Comune ringrazia i 600 volontari: l’impegno di qualità si premia e la qualità si ringrazia.

La prima edizione di Monumenti Aperti si chiude tra gli applausi e i ringraziamenti.  La prima partecipazione di Tortolì alla manifestazione regionale che si è svolta sabato 17 e domenica 18 maggio,  ha chiuso i battenti questa mattina con i ringraziamenti per i partecipanti e la consegna degli attestati a chi ha reso possibile l’evento.

A Tortolì hanno partecipato 600 volontari.  Per ognuno di loro il Comune ha preparato un ringraziamento personale. Ogni studente, insegnante, genitore, semplice cittadino che ha fatto si che la prima edizione si attestasse come uno degli appuntamenti culturali più attesi, capace di portare un numero straordinario di visitatori e turisti provenienti da ogni parte della provincia.

Il commissario straordinario del comune di Tortolì Vincenzo Basciu ha riconosciuto i meriti degli organizzatori: “l’appuntamento –  ha detto questa mattina nell’aula Magna dell’ITI, – ci ha consentito di conoscere il luogo in cui viviamo.  E’ stato inoltre la dimostrazione pratica delle tante possibilità che abbiamo, di lavorare assieme per raggiungere risultati importanti. Monumenti Aperti ci ha fatto comprendere ancora meglio che anche in poco tempo, possiamo fare cose impegnative come  mettere in vetrina Tortolì  non solo per il mare ma anche per i suoi luoghi storici e culturali”.

Confermate le quasi 10mila firme raccolte dai volontari nella due giorni, in tutti i 18 siti aperti al pubblico e nei due trenini che hanno fatto da navetta trasportando i visitatori da Tortolì ad Arbatax grazie alla disponibilità delle Ferrovie della Sardegna e della cooperativa Supramonte.

Volontari di tutte le età: i più giovani sono stati gli scolari delle quinte elementari seguiti da quelli delle scuole  dell’ITC e dello Scientifico e dell’Alberghiero, i volontari della Banca del Tempo, i genitori, le catechiste e gli insegnanti. Ospite d’onore: il primo firmatario del book nella casa museo di Sa Domu Beccia è stato il nonnino ultracentenario Paolino Scattu, che a 105 anni è stato il primo a varcare la soglia della casetta di Via Nino Bixio.

Un attestato di partecipazione: a tutti i ragazzi delle scuole: tutti presenti nell’aula magna è stato consegnato un diploma scritto per dire grazie alle scuole elementari di via Pirastu, alle Scuole Medie di Monte Attu e di Mons. Virgilio, le Medie di Arbatax, all’Istituto tecnico commerciale,  al Liceo classico e scientifico,  al gruppo parrocchiale e all’Istituto Alberghiero.

Monumenti Aperti è stato organizzato grazie a Imago Mundi e all’Assessorato Regionale del Turismo ed ha raggiunto oggi la XVIII edizione con 106 comuni coinvolti.  Il dettaglio delle 10mila firme è nei book dell’evento : trenino verde 3600 – Su logu de s’iscultura trenino 1000 – Su logu de s’iscultura stand 600 – Chiesa di Sant’Anna 75 –  Sant’Antonio 30 – Sant’Andrea 250 – S’ortali e su monti 200 – Teatro San Francesco 150 (da definire) – Biblioteca 233 – Orto botanico 245 – Torre San Miguel 514 – Faro 800 (dati parziali)- Collina Batteria 900 – Ex Blocchiera Falchi  326 – San Gemiliano 107 – Sa domu beccia 427 – Casette peschiera 100 (dati parziali).

Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.

Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.

Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.

Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.