Si avvicina il Natale e con lui gli inviti da parte di amici e parenti di partecipazione a pranzi e cenoni.

Inviti che a volte sono assai graditi, altre molto meno. Soprattutto se a fronte dell’invito viene richiesta anche una quota di partecipazione. Una nota influencer inglese ha deciso che i propri ospiti dovranno pagare una cifra piuttosto cospicua per sedersi alla sua tavola tra vischio e decorazioni natalizie.

La quota richiesta da Carla Bellucci ai suoi 15 invitati è di ben 170 euro, 150 sterline per la precisione. “Se vuoi la qualità, devi pagarla – ha spiegato -. Puoi trovare un buffet di carni arrosto più economico di quello che ci sarà in casa mia, ma la mia cena sarà molto più elegante”. Ci si aspetterebbe quindi un menù regale per questa considerevole cifra. E invece ci sono pure delle limitazioni. Inclusi nel costo ci sono l’arrosto di tacchino e una flute di Champagne. Per chi volesse abbondare con le bollicine dovrà farlo a spese sue, portandosi altre bottiglie da casa.

Un Natale piuttosto esoso quello predisposto dalla modella e influencer d’Oltremanica, che non ha trovato d’accordo molti degli invitati. Probabilmente il numero degli invitati sarà decisamente inferiore a quelli preventivati.

John Deere, Valériane Deschamps, Phil Tondus e Marguerite Duprès sono i nuovi “studenti” iscritti presso una scuola francese dell’accorpamento Nitting-Voyer-Hermelange, situata nei pressi di Sarrebourg nella Mosella, nel Nord-Est della Francia. Questi nuovi iscritti non sono esseri umani, bensì quattro pecore. Questa provocazione è stata ideata come protesta contro una normativa che prevede la chiusura delle classi che non raggiungono un numero minimo di studenti per l’anno scolastico.

Il ministero dell’Istruzione francese aveva stabilito che i tre comuni dovevano avere almeno 98 iscritti per mantenere la quinta elementare operativa a settembre, ma il numero degli studenti era fermo a 94. Per colmare questo deficit, le pecore sono state prestate da un agricoltore locale. Ogni dettaglio è stato curato con precisione: ogni pecora è stata dotata di “genitori”, un indirizzo e una data di nascita. I dossier completi sono stati inviati all’Istruzione nazionale dall’ufficio del Comune, che ha sostenuto attivamente questa iniziativa.

La scelta delle pecore non è stata casuale: “a differenza delle pecore, i ragazzi non devono essere trattati come numeri”, ha spiegato Loïc Firtion, presidente dell’associazione dei genitori, in un’intervista all’Est Républicain. La classe, inizialmente avviata nel 2021 con 90 alunni, ha ora visto l’arrivo di questi nuovi “studenti” ovini, accolti con cartelli di benvenuto dai loro compagni di classe. Gli studenti hanno anche preparato un piccolo recinto all’esterno per consentire alle pecore di trascorrere il tempo in tranquillità durante la loro presenza a scuola.