Tornano in azione i gemelli Lupin, i ladri impossibili da condannare

Si chiamano Edmond ed Eduard Trushi e sono specialisti della tecnica del foro nell'infisso, con cui hanno messo a segno centinaia di furti nel Nord Italia. Ma la loro caratteristica è questa: sono gemelli omozigoti, identici non solo nel look ma anche nel Dna che, alle analisi non riesce mai a dare risultati certi...
Sono tornati in azione nel Nord Italia i temuti gemelli Lupin, fratelli albanesi di 38 anni già noti alle forze dell’ordine perché hanno compiuto centinaia di furti, Edmond ed Eduard Trushi. Il loro soprannome deriva dal fatto che è quasi impossibile condannarli. E questo grazie al loro Dna che alle analisi forensi dà risultati non certi e quindi, dato che non agiscono mai in coppia, è difficile stabilire chi dei due lascia tracce biologiche sui luoghi depredati. E per la legge sono quindi “innocenti”.
I gemelli agiscono sempre con la tecnica del foro nell’infisso, una procedura per la quale sono due autentici specialisti. Con un trapano fanno un buco nell’infisso per poi infilare un filo di ferro con il quale aprono la porta o la finestra e si intrufolano in casa per svaligiarla. Centinaia i colpi messi a segno.
Sono due gemelli identici e non fanno nulla per distinguersi nemmeno nel look: stesso taglio di capelli, stessi vestiti e anche stessi tatuaggi. E anche per questo è difficile attribuire loro i reati. L’unica speranza era nel Dna. Ma anche in questo caso gli esami non davano mai un risultato certo. Per tre volte sono stati assolti e questa loro impunità gli ha fatto “guadagnare” l’appellativo mediatico di gemelli “Lupin”.
A incastrarli ci aveva pensato nel 2020 un moderno esame delle impronte digitali ultrapreciso. Nonostante siano gemelli omozigoti, le impronte sono differenti e grazie a questo gli investigatori li avevano fatti condannare nel 2020.

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