Rudy Guede, per l’ivoriano in carcere per l’omicidio di Meredith Kercher, niente servizi sociali ma semilibertà
#Italia Niente servizi sociali ma concessione della semilibertà per Rudy Guede. L'uomo, in carcere da 12 anni per l'omicidio di Meredith Kercher, potrà però collaborare con il Centro studi criminologici di Viterbo, rientrando in cella la sera
Niente servizi sociali ma semilibertà: il tribunale di Roma ha respinto l’istanza con la quale Rudy Guede (che sta scontando nel carcere di Viterbo 16 anni di reclusione per l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia) ha chiesto di essere affidato ai servizi sociali. I giudici gli hanno però concesso la semilibertà, consentendogli di collaborare con il Centro studi criminologici di Viterbo per alcune ore al giorno rientrando in carcere la sera. A riportarlo è l’ANSA.
Il provvedimento scaturito dall’udienza che si è tenuta il 20 settembre davanti al tribunale è stato notificato oggi a Guede. I giudici hanno così in parte accolto un’istanza del suo legale, l’avvocato Fabrizio Ballarini.
Secondo i pareri degli operatori e gli psicologi della casa circondariale di Viterbo nella quale è già stato detenuto per 12 anni, esaminati nel procedimento davanti ai giudici romani, Guede – riprende l’ANSA dalla sua difesa – si è sempre comportato “in maniera esemplare” e il tribunale ha “preso atto” della qualità del percorso didattico e umano dell’ivoriano. Pertanto il tribunale ha stabilito che possa collaborare con il Centro studi criminologici di Viterbo. Cosa per altro che già avveniva ma in base all’articolo 21 del regolamento carcerario.
Spende 40mila euro in videogame utilizzando la carta di credito della Parrocchia: prete nei guai
Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Il prete statunitense Lawrence Kozak, di 51 anni, è stato arrestato per aver sperperato oltre 40mila euro in microtransazioni di giochi come Candy Crush e Mario Kart Tour, utilizzando i fondi della sua Chiesa. Le microtransazioni sono diventate una caratteristica comune nei giochi popolari di oggi, sia su dispositivi mobili che su console.
Tuttavia, questa dipendenza può avere conseguenze devastanti sul portafoglio, come dimostra il caso del prete, che ha rubato migliaia di dollari dalle carte di credito collegate alla chiesa per finanziare la sua abitudine al gioco.
Kozak è stato accusato di furto e altri crimini perpetrati nel corso di tre anni, secondo quanto riferito dalla procura della contea di Chester, Filadelfia. Le indagini hanno rivelato che ha speso un’enorme somma in transazioni Apple dal 2019 al 2022. Sebbene abbia ammesso di aver effettuato gli acquisti per migliorare la sua esperienza di gioco, ha negato di averlo fatto intenzionalmente con i fondi della chiesa, sostenendo che fossero collegati al suo telefono per acquisti legittimi per la parrocchia e che li abbia utilizzati accidentalmente.
Successivamente, Kozak ha restituito alla chiesa 8000 dollari in “rimborsi parrocchiali” e si è scusato con la comunità per il suo errore, impegnandosi a restituire l’intera somma spesa.
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