Usa, Illinois: il primo morto a causa della sigaretta elettronica
#mondo E' morto l'uomo con una malattia polmonare causata dalla sigaretta elettronica. E' il primo caso nel Paese, ma i malati continuano ad aumentare
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E’ il primo caso nel Paese: una persona residente in Illinois, negli Stati Uniti, che aveva contratto una malattia respiratoria legata all’uso delle sigarette elettroniche è morta. Lo ha reso noto il dipartimento di Sanità pubblica dello Stato. L’identità della vittima e la data del decesso non sono state rese note. Ma negli Usa continuano a salire i casi della misteriosa malattia polmonare legata all’uso di sigarette elettroniche. Le segnalazioni accertate dalle autorità sanitarie, tutte riguardanti “casi gravi di disturbi ai polmoni” che hanno portato a ricoveri in ospedale, sono arrivate a 153, allargandosi a 16 Stati. Ad annunciarlo sono gli stessi Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc). Le persone colpite sono soprattutto giovani.
Tutti sono arrivati ai Pronto Soccorso con sintomi seri: difficoltà di respiro, fatica estrema, tosse, dolori al torace. L’unico dato comune è il fatto che i pazienti hanno reso noto di aver usato prodotti per svapare contenenti nicotina o Thc, la sostanza psicoattiva della cannabis. In alcuni casi, i disturbi sono gravemente peggiorati, ed hanno richiesto che i malati usassero i respiratori artificiali. “Un ragazzo ci è arrivato in pieno collasso respiratorio ed abbiamo dovuto tenerlo in vita con il sostegno dei macchinari”, ha detto Jacob Kaslow, pediatra pneumologo al Monroe Carell Jr. Children’s Hospital di Vanderbilt in Nashville.
A rendere difficile la diagnosi tempestiva della “nuova malattia” legata allo svapo, sono i sintomi comuni ad altre malattie. Spesso le manifestazioni vengono scambiate per polmonite, ma poi non migliorano con gli antibiotici. I Cdc stanno tentando di determinare se ci possa essere stata una contaminazione tossica con qualche sigaretta elettronica per lo svapo o i suoi ingredienti. Si ipotizza che in alcuni casi possa essersi trattato di svapatori acquistati per strada e non dai rivenditori autorizzati.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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