Orrore a Treviso: violenta la figlia di due anni e pubblica il video sul dark web

#Italia Agghiacciante vicenda che arriva da Treviso: un 46enne ha violentato la figlia di 2 anni e ha pubblicato il video. L'uomo è stato individuato grazie ad una segnalazione della polizia australiana che indagava sui siti pedopornografici
Terribile vicenda che arriva da Treviso: un uomo di 46 anni è stato arrestato con la terribile accusa di aver violentato la figlia di due anni e mezzo. L’uomo, dopo la violenza ha messo poi nella dark webe, per le chat di pedofili, i video di quegli atti.
Il padre della piccola è stato individuato grazie ad una segnalazione della polizia australiana, che indagando sui siti pedopornografici nel dark web ha rintracciato i video e alcuni frame in cui compariva il volto del presunto orco. Oltre al volto dell’uomo, nel video è apparsa anche la targa di un’auto.
Le indagini della polizia postale del Veneto – riferisce la stampa locale – hanno permesso di individuare la casa del 46enne, che è stato arrestato, su ordine della procura di Venezia, per violenza sessuale pluriaggravata e commercio di materiale pedopornografico. L’uomo, che viveva da solo con la bambina, sua figlia biologica, è ora in carcere a Treviso.

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Fonni: recuperato un “barraccos”, antico ovile, con tetto “a iscandulas”, con materiali e tecniche tradizionali

Un’operazione di grande valore ambientale, paesaggistico e sociale, che riporta alla luce la straordinaria eredità del mondo agro-pastorale sardo.
Prosegue con successo il progetto di recupero del patrimonio rurale sardo promosso dall’Agenzia Fo.Re.S.T.A.S., che a Fonni, nel cuore del Gennargentu, ha restituito nuova vita a un altro antico ovile all’interno del cantiere forestale di Monte Novu.
Gli operai dell’agenzia regionale hanno restaurato fedelmente la struttura originaria, mantenendo materiali e tecniche costruttive della tradizione locale.
In particolare, il recupero ha riguardato uno dei caratteristici “barraccos”, le antiche abitazioni montane dei pastori, simili ai più noti “pinnettos”, costruite in pietra e coperte con il tradizionale tetto “a iscandulas”. Queste tegole in legno, chiamate anche “túeras”, sono realizzate a partire dal “durame” delle roverelle secche (Quercus pubescens), tagliate longitudinalmente per formare pesanti tegoloni, ciascuno dei quali può raggiungere anche i 100 kg. Nonostante la complessità del lavoro manuale richiesto, la soddisfazione di restituire dignità e bellezza a questi luoghi è immensa.
Il progetto si inserisce in una più ampia strategia di valorizzazione del paesaggio rurale sardo, portata avanti attraverso la R.E.S. – Rete Escursionistica della Sardegna. A Fonni, oltre al recupero degli antichi ovili, gli operai Forestas stanno lavorando anche alla manutenzione e tracciatura dei sentieri montani del Gennargentu, riscoprendo e applicando tecniche costruttive antiche che rischiavano di andare perdute.
L’intervento non è solo un’opera di conservazione architettonica, ma anche un contributo concreto alla memoria storica e all’identità culturale del territorio. Un’operazione di grande valore ambientale, paesaggistico e sociale, che riporta alla luce la straordinaria eredità del mondo agro-pastorale sardo.

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