Papà dona parte del suo fegato e salva la figlia di 11 mesi: intervento chirurgico durato 16 ore

La bimba era affetta da una grave cirrosi epatica scompensata, esito del fallimento di due precedenti interventi chirurgici eseguiti in Grecia nel tentativo di riparare la malformazione da cui era affetta.
Nei giorni scorsi è stato eseguito il primo trapianto di fegato pediatrico in Piemonte, presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, nell’ambito di una specifica collaborazione attiva tra Italia e Grecia, sotto l’egida del Centro Nazionale Trapianti (CNT) di Roma. Si è trattato di un trapianto di fegato da vivente, nel quale il papà 31enne di una bimba di 11 mesi ha donato alla figlia la parte sinistra del suo fegato.

Foto dal profilo AOU Città della Salute e della Scienza di Torino
La bimba era affetta da una grave cirrosi epatica scompensata, esito del fallimento di due precedenti interventi chirurgici eseguiti in Grecia nel tentativo di riparare la malformazione da cui era affetta, l’atresia delle vie biliari. La bimba è giunta presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino nel mese di agosto scorso, dove è stata presa in cura presso la Gastroenterologia Pediatrica, ed è stata inserita nella lista d’attesa nazionale italiana per trapianto di fegato pediatrico. Dopo una ventina di giorni senza aver ricevuto valide offerte di donazione di fegato da soggetto deceduto, il papà della bimba ha fermamente deciso di donare la parte di fegato necessaria per salvarle la vita e, grazie al supporto della Direzione sanitaria dell’ospedale Molinette, le pratiche di autorizzazione del trapianto con donazione da vivente sono state espletate in tempi record.
L’intervento, eseguito dall’équipe del Centro Trapianti di Fegato dell’ospedale Molinette in collaborazione con l’Anestesia e Rianimazione 2, è durato 16 ore ed è stato particolarmente complesso a causa della condizione della piccola, in quanto la severa ipoplasia della sua vena porta ha richiesto la sostituzione con prelievo ed autotrapianto di vena giugulare. Dopo una degenza della bimba di 5 giorni in terapia intensiva, attualmente entrambi i pazienti operati stanno bene.

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