Lo studente non si presenta all’esame di terza media e il preside va a prenderlo a casa: «Non lo sapevo!»
L’ignaro studente, in pigiama, apre la porta quando il dirigente della scuola si presenta a casa sua per convincerlo ad affrontare l’esame di terza media. “Giuro che non lo sapevo! Credevo che ci fosse solo la parte orale dell’esame… Mi vesto subito e arrivo!”
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Ti chiedi se è possibile che, nonostante l’abbondanza di comunicazione e la presenza costante dei social network, un ragazzo di 14 anni non sappia che deve presentarsi in classe per sostenere l’esame di terza media.
Questa è precisamente la storia che ci arriva da Parma, ma ci insegna anche che la solidarietà umana può superare la rigidità della burocrazia.
Durante il giorno dell’esame scritto, uno degli studenti manca all’appello in classe. La segreteria contatta i genitori, ma non rispondono. Dopo alcuni minuti di attesa, si decide di iniziare l’esame senza di lui. Tuttavia, il dirigente scolastico non è d’accordo e decide di intervenire personalmente. Salta in macchina e si reca direttamente a casa del ragazzo per assicurarsi che tutto vada per il meglio.
L’ignaro studente, in pigiama, apre la porta quando il dirigente della scuola si presenta a casa sua per convincerlo ad affrontare l’esame di terza media. “Giuro che non lo sapevo! Credevo che ci fosse solo la parte orale dell’esame… Mi vesto subito e arrivo!”, risponde il giovane.
Nonostante l’incidente, il preside descrive il ragazzo come molto intelligente e capace, anche se non sempre orientato verso la scuola come massima priorità. Fortunatamente, il giovane riesce a raggiungere la scuola in tempo, dimostrando volontà e prontezza.
La burocrazia avrebbe potuto imporre l’astensione dal test per motivazioni futili, ma in questo caso la solidarietà umana ha prevalso, dimostrando che il lavoro scolastico non deve essere oggetto di rigidi controlli, ma incentivato con sensibilità e attenzione.
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Maltratta la moglie e frusta i figli minorenni, arrestato a Iglesias

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il 40enne avrebbe aggredito la moglie e sottoposto i due figli minorenni a punizioni corporali, tra cui frustate e costrizioni fisiche. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo stava ancora inveendo contro la donna, che poco prima era riuscita a fuggire in strada cercando aiuto.
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Un uomo di 40 anni è stato arrestato dai carabinieri di Iglesias con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. La scorsa notte al 112 è arrivata una segnalazione per una violenta lite domestica.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il 40enne avrebbe aggredito la moglie e sottoposto i due figli minorenni a punizioni corporali, tra cui frustate e costrizioni fisiche. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo stava ancora inveendo contro la donna, che poco prima era riuscita a fuggire in strada cercando aiuto.
Anche davanti ai militari, l’uomo ha continuato a insultare e minacciare di morte la moglie. Le indagini successive hanno confermato che anche i figli erano stati vittime di maltrattamenti.
Il 40enne è stato quindi bloccato e trasferito al carcere di Uta, a disposizione dell’autorità giudiziaria.
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