Lo studente non si presenta all’esame di terza media e il preside va a prenderlo a casa: «Non lo sapevo!»
L’ignaro studente, in pigiama, apre la porta quando il dirigente della scuola si presenta a casa sua per convincerlo ad affrontare l’esame di terza media. “Giuro che non lo sapevo! Credevo che ci fosse solo la parte orale dell’esame… Mi vesto subito e arrivo!”
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Ti chiedi se è possibile che, nonostante l’abbondanza di comunicazione e la presenza costante dei social network, un ragazzo di 14 anni non sappia che deve presentarsi in classe per sostenere l’esame di terza media.
Questa è precisamente la storia che ci arriva da Parma, ma ci insegna anche che la solidarietà umana può superare la rigidità della burocrazia.
Durante il giorno dell’esame scritto, uno degli studenti manca all’appello in classe. La segreteria contatta i genitori, ma non rispondono. Dopo alcuni minuti di attesa, si decide di iniziare l’esame senza di lui. Tuttavia, il dirigente scolastico non è d’accordo e decide di intervenire personalmente. Salta in macchina e si reca direttamente a casa del ragazzo per assicurarsi che tutto vada per il meglio.
L’ignaro studente, in pigiama, apre la porta quando il dirigente della scuola si presenta a casa sua per convincerlo ad affrontare l’esame di terza media. “Giuro che non lo sapevo! Credevo che ci fosse solo la parte orale dell’esame… Mi vesto subito e arrivo!”, risponde il giovane.
Nonostante l’incidente, il preside descrive il ragazzo come molto intelligente e capace, anche se non sempre orientato verso la scuola come massima priorità. Fortunatamente, il giovane riesce a raggiungere la scuola in tempo, dimostrando volontà e prontezza.
La burocrazia avrebbe potuto imporre l’astensione dal test per motivazioni futili, ma in questo caso la solidarietà umana ha prevalso, dimostrando che il lavoro scolastico non deve essere oggetto di rigidi controlli, ma incentivato con sensibilità e attenzione.
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Non sentiremo più “Dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio”: l’amato direttore è morto oggi a 69 anni

Nato a Napoli nel 1956, Vessicchio è stato una delle figure più amate e riconoscibili della musica italiana, simbolo di professionalità, eleganza e umanità. Il suo nome è legato indissolubilmente a Sanremo, dove per decenni ha diretto l’orchestra accompagnando generazioni di artisti.
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Lutto nel mondo della musica: è morto oggi a Roma, all’età di 69 anni, il maestro Peppe Vessicchio. Il celebre direttore d’orchestra, arrangiatore e volto storico del Festival di Sanremo, si è spento nel pomeriggio all’ospedale San Camillo a seguito di una complicazione improvvisa. A darne notizia sono fonti vicine alla famiglia, confermate dall’ospedale.
Nato a Napoli nel 1956, Vessicchio è stato una delle figure più amate e riconoscibili della musica italiana, simbolo di professionalità, eleganza e umanità. Il suo nome è legato indissolubilmente a Sanremo, dove per decenni ha diretto l’orchestra accompagnando generazioni di artisti.
Sui social migliaia di messaggi di cordoglio da colleghi, musicisti e fan ricordano la sua gentilezza, la saggezza e il sorriso sempre discreto. I funerali si terranno in forma privata.
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