A Firenze prende il via l’edizione numero 104 del salone più importante a livello internazionale dedicato alla moda maschile e al lifestyle contemporaneo, in programma fino a venerdì 16 giugno, quando di fatto passerà il testimone alla Fashion week uomo di Milano.

Tra le novità più attese, ce n’è una in particolare e non riguarda i bipedi bensì i cani. Avete letto bene,  Pitti Uomo 104 ospiterà per la prima volta una sfilata di moda per pelosi. Giovedì 15 si terrà, infatti, un vero e proprio defilé che vedrà protagonisti gli amici a quattro zampe. Un ulteriore scatto in più rispetto alla scorsa edizione della manifestazione, che aveva visto il debutto di una sezione dedicata ai pelosi, Pittipets.

In passerella, per un brand fiorentino specializzato in articoli di lusso per cani, sfileranno sei modelli d’eccezione, di piccola e media taglia: Faustina, Boy, Pupo, Gregorio, Diamond e Vittoria, accompagnati dal loro toelettatore. Come riportano i media locali, in collezione, bomber in stile rock, giacchini con bottoni gioiello o in denim, shearling e loden, impermeabili in tessuti catarifrangenti. Spazio anche ai look “da matrimonio” in raso shantung di pura seta e accessori preziosi in cristallo, per accompagnare i padroni nel loro giorno speciale, e a quelli di ispirazione nautica per andare in vacanza.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.