India, un funzionario fa svuotare una diga per recuperare il cellulare caduto
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La diga conteneva due milioni di litri d'acqua. Nonostante le critiche ha giustificato la sua decisione dicendo che era fondamentale recuperare il suo telefono poiché conteneva informazioni riservate del governo
Una notizia che ha dell’incredibile e che ha fatto infuriare gli ambientalisti di tutto il mondo arriva dall’India.
Il funzionario indiano Rajesh Vishwas è stato preso dal panico quando il suo telefono Samsung da 1200 dollari è caduto accidentalmente in acqua mentre stava scattando un selfie davanti al bacino di Kherkatta. Rajesh era disperato perché il cellulare conteneva dati sensibili del governo.
Così, ha deciso di ordinare ai lavoratori della diga di prosciugare il bacino per recuperare il suo smartphone. Ciò ha causato una grande interruzione nelle operazioni della diga, portando molte persone ad accusare Vishwas di abuso di potere.
Nonostante le critiche, Rajesh Vishwas ha giustificato la sua decisione dicendo che era fondamentale recuperare il suo telefono poiché conteneva informazioni riservate del governo che non dovevano essere esposte. Tuttavia, molti hanno ritenuto che questa spiegazione non giustificasse le sue azioni, poiché avrebbe dovuto trovare una soluzione più razionale e meno costosa.
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Lo sapevate? I culurgiones sono “evolutivamente” più vicini alla pasta ripiena asiatica
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Nello studio si è applicato un tipo di classificazione che si utilizza per gli esseri viventi ed è venuto fuori che i culurgiones sardi sono “evolutivamente” parlando più vicini ai prodotti asiatici.
Nello studio pubblicato sulla rivista Discover Food e riportato dal geologo sardo Daniel Zoboli è scaturito un risultato molto interessante: i culurgiones sono endemici della Sardegna, che dal punto di vista climatico, agricolo e storico si differenzia dalle parti settentrionali e centrali dell’Italia peninsulare. Non solo: applicando un tipo di classificazione che si utilizza per gli esseri viventi è venuto fuori che i culurgiones sardi sono “evolutivamente” parlando più vicini ai prodotti asiatici.
“No, non si tratta di uno scherzo, avete letto bene!”, specifica Zoboli. “In questo studio pubblicato sulla rivista Discover Food sono stati utilizzati metodi filogenetici e biogeografici per indagare le relazioni evolutive tra i vari tipi di pasta ripiena italiana e i relativi rappresentanti provenienti da tutta l’Eurasia, utilizzando informazioni su forma, contenuto e metodi di cottura. I risultati hanno mostrato che, ad eccezione dei Culurgiones sardi, tutte le altre paste ripiene provenienti dall’Italia hanno probabilmente un’unica origine localizzata nelle parti settentrionali del paese”.
“In base all’ipotesi evolutiva proposta nello studio, la pasta ripiena si divide in due grandi cladi: il “clade dei ravioli”, caratterizzato prevalentemente da forme più o meno piatte, e il “clade di tortellini”, caratterizzato prevalentemente da forme tridimensionali. I Culurgiones (A), che nell’analisi rientrano nel gruppo dei ravioli, condividono molte caratteristiche con gli gnocchi eurasiatici a forma di fagotto e spesso compaiono tra gli outgroup nelle analisi, suggerendo una seconda origine indipendente rispetto al cluster del Nord Italia. I Culurgiones sono fatti con semola di grano duro e sono endemici della Sardegna, che dal punto di vista climatico, agricolo e storico si differenzia dalle parti settentrionali e centrali dell’Italia peninsulare. I Puligioni (B) ricadono invece nel gruppo dei tortellini”.
Riferimenti – Nazari V., Pasqualone A., Pieroni A., Todisco V., Belardinelli S. & Pievani T. (2024). Evolution of the Italian pasta ripiena: the first steps toward a scientific classification. Discover Food, Volume 4,
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