Novità da Whatsapp: messaggi che scompaiono e screenshot vietati
Messaggi che scompaiono appena letti, screenshot vietati e la funzione "inoltra" bloccata: ecco tutte le novità su Whatsapp con cui presto dovremo fare i conti
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Novità in tema di privacy dal mondo Whatsapp, l’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo.
Nel 2020 l’app di proprietà di Meta aveva introdotto, come sappiamo, i messaggi che potevano sparire ( nell’arco di 24 ore, una settimana o tre mesi) ma stavolta rischia di superarsi in tema di sicurezza.
Infatti, secondo il portale WABetaInfo, l’azienda sarebbe al lavoro per fornire a tutti la possibilità di scrivere dei messaggi che scompaiano alla prima visualizzazione, proprio come avviene per le immagini e i video inviati in chat.
La funzione, sostengono gli esperti, sarebbe tra le più richieste da parte degli utenti.
Inoltre, i messaggi che scompariranno alla prima visualizzazione non potranno essere soggetti a screenshot e alla funzione “inoltra”.
Al momento, al di là degli annunci ufficiosi, non è stata stabilita una data per l’introduzione della nuova funzione, ma presumibilmente avverrà nel 2023, in concomitanza dei prossimi aggiornamenti dell’applicazione.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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