Leggende ogliastrine. Perdasdefogu: La maledizione del 25 marzo
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In un lontano passato, il 25 marzo, era una giornata di riposo per tutti i cittadini foghesini.
In un lontano passato, il 25 marzo, era una giornata di riposo per tutti i cittadini foghesini.
Antonio Lai, 85enne di Perdas, ci racconta un’antica tradizione pagana ancora in uso fino alla prima metà del Novecento.
Antonio racconta che il 25 marzo a Perdasdefogu veniva considerato come un giorno latore di sfortuna: «La gente all’epoca credeva che se avesse lavorato o compiuto qualsiasi tipo di sforzo, in quel preciso giorno, avrebbe potuto incappare in una maledizione».
Infatti, le persone erano costrette a rifugiarsi, assieme alle loro famiglie, all’interno delle proprie case. Nessuno poteva uscire, pulire, sparecchiare e cucinare. Infatti, il pranzo e la tavola venivano preparati la sera prima. Anche i bambini dovevano evitare di andare a scuola e, gli unici che potevano stare fuori casa, erano i pastori, avendo essi il compito di custodire il gregge.
Antonio condivide con noi anche uno dei tanti detti legati all’usanza: «Il 25 Marzo neppure il pulcino si muove dentro l’uovo». Il paese, durante quella occasione, pareva fosse immerso in un silenzio surreale. Per evitare che la sfortuna entrasse a far parte della loro vita, era dunque necessario rilassarsi e meditare per una intera giornata. Peccato che certe tradizioni non esistano più!
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