Lo sapevate? I Giganti di Mont’e Prama sono le statue più antiche del Mediterraneo occidentale

La loro datazione - secondo gli studi dell'archeologo Giovanni Lilliu - oscilla fra il XIII e il IX secolo avanti Cristo. Solo alcune statue della Grecia e dell'Antico Egitto possono vantare una datazione precedente nel bacino del Mediterraneo.
Dopo un “sonno” durato circa 2800 anni sono tornate alla luce per raccontare la loro storia millenaria che parla di una Sardegna protagonista del mondo allora conosciuto: stiamo parlando dei giganti di Mont’e Prama, ritrovati a Cabras negli anni’70 e oggi conosciuti in tutto il mondo.
Quello che molti non sanno è che le leggendarie statue sarde raffiguranti guerrieri, arcieri e lottatori detengono, fino a prova contraria, un primato davvero rilevante.
La loro datazione – secondo gli studi dell’archeologo Giovanni Lilliu – oscilla fra il XIII e il IX secolo avanti Cristo. Solo alcune statue della Grecia e dell’Antico Egitto possono vantare una datazione precedente nel bacino del Mediterraneo. Questo dato fa dei colossi del Sinis le statue più antiche del mar Mediterraneo occidentale, come racconterà Alberto Angela nella prossima puntata di Meraviglie in onda martedì su Rai Uno.
Nella prossima puntata di #Meraviglie:Ravenna ➡️ Teatro San Carlo ➡️ Sardegna Grazie per averci seguito!#Rai1 Alberto Angela – Pagina Fan Ufficiale
Gepostet von Rai1 am Dienstag, 12. März 2019
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La nuorese Alessandra Todde è regina dell’hi-tech: «Necessario avvicinare le bambine alla tecnologia»

Sarda (nuorese, per la precisione), 49 anni, due lauree (Scienze dell’informatica e Ingegneria), da luglio CEO di Olidata, uno dei principali produttori europei di prodotti e servizi di Office Automation, colosso dell’Innovation technology: Alessandra Todde è una vera regina dell’Hi-tech. La manager sarda ha partecipato a un incontro organizzato dall’AIDDA, associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, a Cagliari, in cui ha discusso dell’importanza della tecnologia nel business e nella vita quotidiana.
Sarda (nuorese, per la precisione), 49 anni, due lauree (Scienze dell’informatica e Ingegneria), da luglio CEO di Olidata, uno dei principali produttori europei di prodotti e servizi di Office Automation, colosso dell’Innovation technology: Alessandra Todde è una vera regina dell’Hi-tech. La manager sarda ha partecipato a un incontro organizzato dall’AIDDA, associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda, a Cagliari, in cui ha discusso dell’importanza della tecnologia nel business e nella vita quotidiana.
«La tecnologia oggi è creata da uomini e questo, talvolta, ne limita la fruibilità per le donne. Ci sono applicazioni addestrate a fare compiti elementari che incidono sulla vita delle persone. Dalla tracciabilità degli acquisti che facciamo, all’acquisizione di informazioni sulle nostre abitudini. Ma in tutto questo dove sono le donne? In questo mondo, troppo inclusivo, solo il 14% è donna. Vi faccio due esempi: il navigatore ci dice esattamente dove passare per andare dal punto A al punto B. Una donna però potrebbe avrebbe bisogno di sapere se nelle strade in cui passerà si trova una farmacia o un market. Chi crea le applicazioni sono uomini e le elaborano attraverso processi mentali differenti da quelli di una donna. Oppure: Amazon ha istituito un sevizio di recruitment realizzato con l’intelligenza artificiale. Nel processo di selezione l’algoritmo non sceglieva le donne. Forse alcune caratteristiche presenti nella domanda erano ritenute poco importanti».
La manager, che vive a Parigi, conclude con una osservazione importante: «Urge sensibilizzare sin da piccole le bambine ad avvicinarsi alla tecnologia e al suo studio. Questo aumenterebbe l’inclusione. Incentivare che ci siano più donne di scienza migliora le società. Un consiglio alle donne: dobbiamo smettere di essere perfezioniste. Spesso pensiamo che per fare questo tipo di mestiere siano necessarie capacità e attitudini particolari, ma non è così. Siamo noi che creiamo barriere nella nostra testa. C’è un film molto bello che dimostra le capacità delle donne, “Il diritto di contare”. E quando guardate Google ricordatevi che ciò che vedete ve lo propone una macchina, un algoritmo!»

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