La Sardegna, una terra con la valigia: nel 2018 hanno lasciato l’Isola 3288 persone in cerca di lavoro
Quasi 9mila abitanti in meno rispetto al 2017, la popolazione non cresce, i giovani e non solo quelli, partono in cerca di lavoro, una vera e propria emorragia, lo scorso anno ne sono andati via il doppio del 2017, e si è ridotto anche il numero degli immigrati, un terzo in meno del 2017, l'Isola si sta letteralmente spopolando.
Lo dice il Centro studi Cna Sardegna, sulla base dei dati ISTAT, la Sardegna ha il record negativo – 5,4%, contro il dato nazionale, -1,5% e del Mezzogiorno -4,2/%, solo Molise e Basilicata fanno peggio. Sono molteplici le ragioni di questo pesante calo demografico, la bassa natalità, la riduzione del flusso degli immigrati e l’incessante esodo di sardi. Nel 2018 hanno lasciato l’Isola 3288 persone, in maggioranza giovani per cercare un lavoro. Non si registravano così tante partenze da 20 anni a questa parte.
Questa tendenza negativa da record è cominciata cinque anni fa. Alla fine dell’anno scorso in Sardegna si sono registrati un milione e 639mila residenti, con quasi 9mila abitanti in meno rispetto al 2017. Agli oltre 3mila emigrati infatti nel 2018 vanno aggiunti 2.466 ingressi di stranieri in meno. Nel 2018 il flusso di immigrati verso l’Isola è notevolmente diminuito, si è registrato un meno 32%. Questi dati devono far riflettere, perché sono la dimostrazione che da 5 anni a questa parte si è innescato in Sardegna un circolo vizioso, che spingendo i giovani a lasciare la propria terra riduce le possibilità di nuove nascite.
Ostacolare l’immigrazione, che apparentemente sembra il metodo migliore per combattere la delinquenza (ma solo quella che vede coinvolti gli stranieri) in realtà contribuisce ulteriormente a limitare l’aumento demografico, e comporta un generale invecchiamento della popolazione, si svuotano i paesi, le scuole, le case rimangono sfitte e questo significa meno clienti nei negozi, meno alunni nelle scuole, meno edilizia, la conseguenza è che questa emorragia di giovani che è costretta ad andare via non solo non si arresterà, ma come hanno affermato i vertici del Cna: «se la Sardegna non riuscirà ad invertire la rotta saranno sempre più i giovani sardi che cercheranno fuori dall’isola opportunità lavorative e di vita, determinando un impoverimento sempre più marcato del tessuto socio-economico della nostra regione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Blitz ai danni di un’autocisterna del latte incendiata. Parla Nenneddu Sanna: “Atto da condannare”
“Gli stessi hanno deciso unanimamente di concorrere, ognuno per la propria parte che consisterà in 100 litri di latte, all'acquisto immediato del mezzo di trasporto oggetto di attentato, consci dell' importanza, in questa fase, della necessaria serenità degli animi e del ripristino dell' attività lavorativa della vittima innocente”.
“Le migliaia di pastori che hanno aderito alla protesta pacifica tesa al riconoscimento dei propri diritti economici condannano con fermezza e decisione il vile atto incendiario compiuto da insani balordi ai danni di un povero lavoratore, con il chiaro intento di turbare le trattative tra le parti della vertenza, già di per sé complesse” ha scritto l’allevatore di Orune Nenneddu Sanna sul suo profilo social riferendosi al blitz ai danni di una cisterna del latte terminato con le fiamme date al mezzo.
“Gli stessi hanno deciso unanimamente di concorrere, ognuno per la propria parte che consisterà in 100 litri di latte, all’acquisto immediato del mezzo di trasporto oggetto di attentato, consci dell’ importanza, in questa fase, della necessaria serenità degli animi e del ripristino dell’ attività lavorativa della vittima innocente”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA