Regionali 2019: intervista ai candidati ogliastrini. Parla Stefania Vargiu (Solinas Presidente)
Oggi ci confrontiamo con la 55enne Stefania Vargiu, di Tortolì, sposata e madre di tre figli, agente assicurativo da trent'anni, attualmente assessore comunale nel Comune di Tortolì e candidata con Fratelli d'Italia per Solinas Presidente.
Domenica 24 febbraio i cittadini sardi saranno chiamati ad eleggere il Presidente della regione e il Consiglio regionale. La Sardegna è una delle sei regioni italiane che in questo 2019 sarà chiamata alle urne, insieme insieme ad Abruzzo, Calabria, Piemonte, Emilia Romagna e Basilicata. In Ogliastra, da settimane, la campagna elettorale si è fatta infuocata. Noi di Vistanet cercheremo di dare spazio ai candidati ogliastrini di tutte le coalizioni, sottoponendo loro la medesima griglia di domande.
Oggi ci confrontiamo con la 55enne Stefania Vargiu, di Tortolì, sposata e madre di tre figli, agente assicurativo da trent’anni, attualmente assessore comunale nel Comune di Tortolì e candidata con Fratelli d’Italia per Solinas Presidente.
Partiamo dalla sua decisione di candidarsi. Cosa l’ha convinta a mettersi in gioco e a pensare di mettersi al servizio della comunità? Che valore aggiunto pensa di poter dare, nel caso in cui dovesse essere eletta consigliere alla qualità della vita degli ogliastrini?
Per me fare politica significa interessarsi dei problemi del prossimo cercando di migliorare la loro condizione di vita , non solo da un punto di vista materiale ma anche immateriale. Materiale, creando le condizioni di giustizia che diano dignità sociale a tutti; immateriale, sostenendo tutte quelle forme culturali, di associazionismo e religiose che si interessano alla formazione e alla crescita umana dell’individuo.
Fare buona politica significa esporsi personalmente con le proprie idee, con i propri valori, cercando di condividerli con maggior numero di persone, consapevole che l’uomo non è un’isola ma ha bisogno di condividere in questo caso il suo progetto politico. Prima di tutto bisogna essere esempio.
Trasporti e infrastrutture: sono una spina nel fianco dell’Isola. Solo solo in Ogliastra abbiamo: un aeroporto chiuso dal 2011, che nei tempi d’oro ha fatto atterrare oltre 50mila persone in Ogliastra. Poi un porto, quello di Arbatax, che vede attraccare sempre meno navi e poi una strada, la nuova 125 Orientale Sarda che ancora non è compiuta nonostante l’inaugurazione di un primo tratto nel lontano 2002. Quali soluzioni per l’Ogliastra?
La visione che Fratelli d’Italia intende avere per lo sviluppo di questo territorio è quella di sbloccare le risorse che già son state destinate, ma che allo stato sono bloccate da una burocrazia invalidante nonché ottenere ulteriori finanziamenti da destinare alla creazione di nuove infrastrutture, indispensabili per lo sviluppo della nostra terra.
Quella della mancanza di lavoro è una priorità assoluta da affrontare: è da qui che si prendono le misure di una vera democrazia. Qual è la sua ricetta per combattere la precarietà, il ricatto del bisogno?
La ricchezza si crea con il lavoro. Tutti conosciamo quelle che sono le peculiarità e le risorse che esprime il nostro territorio, ma per trasformarle in forza lavoro è necessario che la politica crei forme di sostegno e di indirizzo attivo. Per esempio meno procedure burocratiche per l’avvio di nuove aziende, sgravi fiscali per nuove assunzioni, sostegno formativo dedicato alle aziende, mettere a sistema l’agricoltura e la pastorizia creando un vero e proprio Km 0, sostegno alle imprese già esistenti affinché siano messe in condizioni di mantenere la propria forza lavoro. Per noi di Fratelli di’Italia il sostegno va a tutti gli imprenditori, vera ossatura dell’economia.
Cosa pensa della riforma sanitaria? Quali azioni intende compiere nello specifico rispetto alla situazione del nosocomio lanuseino?
Penso che garantire il diritto alla salute sia fondamentale. Detto questo bisogna mettere in atto tutte quelle condizioni affinché vengano rimosse tutte le criticità che da questa riforma sono scaturite, potenziando l’Ospedale di Lanusei ed i poliambulatori ogliastrini.
Quali sono, a suo avviso, le altre emergenze da fronteggiare subito per quanto riguarda l’Ogliastra?
Secondo me è necessario liberare quanto prima le risorse su Porto di Arbatax con conseguente riqualificazione dello stesso, Trenino Verde vero attrattore turistico dell’interna Ogliastra, Aeroporto, ultimazione della SS 125, potenziamento delle strade di collegamento interne, valorizzare il nostro patrimonio archeologico e naturalistico, riqualificare i centri storici con incentivi alla creazione di nuove forme di accoglienza, sostegno all’edilizia.
Permettere ai nostri giovani di farsi le ossa nella nostra Isola e di poterci restare per costruire qui un futuro sembra una delle maggiori sfide che la Regione dovrà affrontare. Come pensa di riuscirci?
Mi piacerebbe tanto che la scelta di restare o di andare fosse una scelta consapevole del giovane, non una scelta obbligata come spesso sta accadendo.
E’ assurdo che l’Italia investa risorse per formare, laureare e specializzare giovani che poi scappano all’estero. Dobbiamo lavorare per cambiare le regole di un mercato del lavoro che penalizza e non valorizza i nostri talenti. I giovani devono riscoprire anche l’arte antica delle professioni, creando ricchezza attraverso la valorizzazione delle nostre peculiarità, quali l’agroalimentare e l’ enogastronomico sviluppati in chiave moderna, turistica e commerciale. Ruolo determinante lo dovrebbe avere anche la scuola, aumentando gli indirizzi formativi legati a quello che è lo sviluppo del territorio, riducendo la dispersione scolastica .
Parliamo di fasi attuative. Quali saranno?
Il mio primo impegno sarà quello di riscrivere la riforma degli Enti Locali, posto che le Unioni dei Comuni non sono mai decollate, creando una paralisi nello svolgimento di tutte quelle funzioni che prima erano in capo alla Provincia. Nello specifico, mi impegnerò a far riottenere lo status di Provincia d’Ogliastra o in alternativa maggiore potere ai comuni, veri conoscitori delle proprie problematiche . Il secondo impegno sarà rivolto certamente alla famiglia, soprattutto con un sostegno economico e sociale alla natalità. Non mi dimenticherò anche di tutte le associazioni di volontariato, non a caso definito il terzo settore, per l’enorme e gratuito sostegno dato in tutte le sue forme alla comunità.
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