Sant’Antonio a Gairo negli scatti e nel racconto di Cristian Mascia.
«Sant’Antonio è forse la festa più sentita nella comunità di Gairo, sia Sant’Elena che Taquisara» racconta l’operaio di Forestas e fotografo Mascia. «Il primo simulacro, quello che oggi risiede nella Parrocchia di Gairo Sant’Elena, è quello che comprarono i ferrovieri nelle prime decadi del Novecento. Il simulacro veniva trasportato dal sacerdote che badava sia la Parrocchia della principale a Gairo che quella della frazione a Taquisara. Con il tempo il simulacro è stato tenuto a Gairo Sant’Elena».
In un secondo momento, racconta Mascia, venne costruita una seconda chiesa un po’ più ampia, ma il simulacro venne comunque tenuto a Gairo.
«Così negli ultimi decenni la comunità della frazione ha acquistato un secondo simulacro che è quello che si vede nelle foto. La spiegazione della festa a Gairo Taquisara è questa: praticamente sono i cacciatori che offrono la carne, le donne del paese che offrono i dolci. Si festeggia così, Sant’Antonio, fino a quando sarà possibile anche perché le regole odierne stanno creando i presupposti per interrompere questa tradizione. La comunità di Sant’Elena ha abbinato alla festa di Sant’Antonio la Sagra del cinghiale e vengono fatte sempre in due giorni diversi per non ostacolare una all’altra».
Durante i festeggiamenti a Gairo Sant’Elena, racconta Mascia, c’è stata l’esibizione de Su Maimulu.
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