Sentiero Italia, Forestas pianifica il recupero dello storico itinerario escursionistico che passa anche per Perdas

Oggi riunione presso la sede Forestas di Bagantinus insieme al CAI di Cagliari per pianificare interventi per il recupero dello storico itinerario escursionistico (oltre 500 km dalla Gallura a Castiadas) noto come "Sentiero Italia": durante il 2019 sarà celebrato questo percorso a livello nazionale, e sono necessarie alcune manutenzioni.
Oggi riunione presso la sede Forestas di Bagantinus insieme al CAI di Cagliari per pianificare interventi per il recupero dello storico itinerario escursionistico (oltre 500 km dalla Gallura a Castiadas) noto come “Sentiero Italia”: durante il 2019 sarà celebrato questo percorso a livello nazionale, e sono necessarie alcune manutenzioni.
Presente anche lo storico ideatore del tracciato per la Sardegna, Salvatore Dedola, con i volontari del CAI di Cagliari. Interessati i tratti da Perdasdefogu a Burcei, passando per Villasalto ed Armungia e salendo su Monte Genis e Punta Serpeddí. Territori fantastici da valorizzare con i sentieri della RES.

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Gli ambientalisti del Grig acquistano le dune di Chia soffiandole alla concorrenza degli arabi

Ieri è stato firmato a Cagliari il preliminare di vendita tra il Grig e un privato, che ha ceduto a Deliperi e soci parte delle dune e una porzione di arenile frutto di un'eredità di famiglia.
Le dune di Chia non finiranno nelle mani di pericolosi speculatori edilizi, ma saranno custodite da una delle associazioni ambientaliste più attive nel territorio del Sud Sardegna, il Gruppo d’Intervento Giuridico. L’associazione presieduta da Stefano Deliperi ne hanno acquistato una parte consistente per 100mila euro.
Ieri è stato firmato a Cagliari il preliminare di vendita tra il Grig e un privato, che ha ceduto a Deliperi e soci parte delle dune e una porzione di arenile frutto di un’eredità di famiglia. Partirà ora una sottoscrizione pubblica per coprire le spese.
«È un regalo ai nostri figli e ai nostri nipoti – ha spiegato all’Ansa Stefano Deliperi- abbiamo vinto la concorrenza di alcuni investitori arabi. Lo abbiamo fatto per tutelare l’ambiente e la nostra identità: non volevamo che, come successo da altre parti in Sardegna, ci fosse impedito di godere appieno dei nostri tesori relegandoci magari dentro un recinto. Chi ce le ha vendute le ha ricevute in eredità. E arrivano quasi sino al mare. La parte di demanio è una striscia di uno o due metri».

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