Pasqua vegan: ecco un menù gustoso nel rispetto di tutti gli animali
Celebrare una Pasqua senza crudeltà, nel rispetto di tutti gli esseri viventi, si può, con gusto e fantasia. Comporre un menù pasquale alternativo senza passare dal macellaio è alla portata di tutti: potrebbe iniziare come una sfida culinaria e un
Celebrare una Pasqua senza crudeltà, nel rispetto di tutti gli esseri viventi, si può, con gusto e fantasia. Comporre un menù pasquale alternativo senza passare dal macellaio è alla portata di tutti: potrebbe iniziare come una sfida culinaria e un gioco ma, dopo aver letto le proposte della nostra cuoca, diventerà sicuramente una nuova abitudine, perché no, anche quotidiana. Anche se l’usanza di mangiare l’agnello risale all’Antico Testamento, sempre più famiglie italiane scelgono di non consumare carne per le feste. Negli ultimi cinque anni il consumo di carne per il giorno di Pasqua si è dimezzato: da quasi cinque milioni a poco più di due milioni di capretti e agnelli, che la tradizione vorrebbe come piatti principali, uccisi ogni anno.
Che il numero dei vegani e dei vegetariani in Italia fosse aumentato nell’ultimo anno lo si poteva già intuire dalla dilagante offerta di prodotti industriali privi di derivati animali, presenti in maniera sempre più massiccia anche sugli scaffali di piccoli e grandi supermercati, ma anche dall’interesse dei media sull’argomento e dall’apertura in città di tantissimi ristoranti e locali vegani, vegetariani o vegan friendly. Si pensi che ben quasi 2 milioni sono le persone che in Italia hanno optato per una dieta alimentare priva di carne e di derivati animali. Come riportato sul sito dell’Eurispes, uno dei più accreditati istituti di ricerca statistica del mondo, “Il 7,6% del campione segue una dieta vegetariana o vegana. In particolare, il 4,6% degli intervistati si dichiara vegetariano (-2,5% rispetto al 2016) mentre i vegani giungono il 3% (erano l’1%)”. Un aumento dunque di chi si dichiara seguace di una dieta totalmente cruelty free.
Ecco le scelte che si celano dietro a questi numeri: la maggior parte di chi ha dichiarato di essere vegetariano o vegano, ovvero il 46,7%, è mosso da ragioni che hanno a che fare con il benessere e la salute, il 30% dalla sensibilità nei confronti degli animali e poco più del 12% deve la sua scelta all’impegno verso la tutela ambientale. Insomma, una scelta tanto salutista quanto green. Ma qualunque sia la motivazione che spinge le persone verso questa scelta di vita, questi dati sono comunque lo specchio di una società di consumatori più consapevoli della qualità e dell’impatto ambientale dei prodotti alimentari presenti sulle tavole e su quelle degli esercizi commerciali. Finalmente ci si pone più domande, si fanno ricerche, si presta più attenzione alle etichette alimentari, si pretende una maggiore chiarezza su ingredienti e provenienza.
A proporre un menù pasquale totalmente cruelty free sarà la cuoca Valentina Puddu che da due anni gestisce il ristorante cagliaritano Universo Vegano. «La scelta di un’attività di questo tipo parte per me da una motivazione etica. E ora la più grande soddisfazione sta nel far avvicinare all’alimentazione vegana e non solo, chi ancora non lo è, chi è scettico e chi è solo curioso di provare. E così l’agnellino lo lasciamo vivo e felice!». Le ricette vegane non contengono carne, pesce e, a differenza di quelle vegetariane, nemmeno derivati animali (come uova, latte e formaggi). Nelle ricette vegan i derivati animali vengono sostituiti con ingredienti di origine vegetale (come la frutta o i derivati della soia) e, anche se non si è vegani, possono aiutare in casi di intolleranze, ad esempio al lattosio. Ma ecco qui il menù pasquale senza l’ombra di derivati animali:
Antipasto:
Crostatina salata: realizzata con pasta brisè e ripiena di humus di ceci e verdure fresche di stagione marinate nel limone)
Mondo Vegan: polpetta di ceci, ricoperta da verdure fresche e semi di sesamo, servito in abbinamento a salsine miste a scelta)
Primo:
Pasta al forno: con sfoglia di pasta rigorosamente senza uovo o, ancora meglio, realizzata in casa con farina integrale. Per il ragù: soffritto di carote, cipolle, sedano, con sugo di pomodoro e granulare di soia (o seitan) al posto del macinato, noce moscata e formaggio vegetale [ne esistono tanti in commercio])
Secondo:
Carpaccio di mopur: affettato vegetale, con scaglie di formaggio di mandorle, rucola, champignon freschi e aceto balsamico)
Vellutata di finocchio, avocado e cetrioli, servita fresca
Contorno:
Semplici patate al forno, magari condite con spezie un pò meno inflazionate di quelle classiche, ad esempio cumino e paprika
Dolce:
Tiramisù (il nostro si chiama Vegamisù): praparato con pan di Spagna sbriciolato (sempre senza uovo che viene sostituito dalla maizena, cioè amido di mais), bagnato con caffè e ricoperto di panna vegetale e una spolverata di cacao
Arriva anche in Sardegna la prima birra artigianale senza glutine prodotta nella nostra Isola
Arriva anche in Sardegna la prima birra artigianale senza glutine per i celiaci. Primula, questo il nome, da oggi sarà disponibile al pubblico fino a esaurimento scorte. Prodotta dal Birrificio Mezzavia di Selargius, è frutto della collaborazione tra lo stesso birrificio e i ricercatori di Ponto Conte Ricerche di Alghero nell’ambito del progetto cluster “Introduzione in azienda di produzioni brassicole gluten-free” che a breve coinvolgerà anche altri 15 micro-birrifici artigianali sardi.