“La Vestizione” dell’artista Michela Casula vincitrice dell’estemporanea di pittura a Mamoiada

Primo premio per l’artista locerese Michela Casula al concorso di pittura estemporanea della 15esima edizione di Tappas di Mamoiada di quest’anno. Un successo già dal primo anno di adesione al circuito Autunno in Barbagia. La pittrice nostrana ha guadagnato il favore della giuria
Primo premio per l’artista locerese Michela Casula al concorso di pittura estemporanea della 15esima edizione di Tappas di Mamoiada di quest’anno.
Un successo già dal primo anno di adesione al circuito Autunno in Barbagia. La pittrice nostrana ha guadagnato il favore della giuria e il primo premio di 700 euro con il quadro intitolato “La Vestizione”.
Gli artisti hanno iniziato a dipingere all’aperto, per le vie del centro storico di Mamoiada, il 4 novembre e terminato ieri pomeriggio. Con i quadri sottobraccio, si sono recati nei locali del Municipio cittadino, per sottoporli ai quattro giurati, volti noti del panorama culturale sardo ( Claudio Piras, Christophe Tibaudeau, Rino Crisponi e Irene Gungui).
Secondo posto per il sassarese Pier Mario Laddomata e terzo per Sandro Marchi di Gavoi.
«Ho realizzato un’ opera che rappresentasse il momento della vestizione e scandisse il passaggio simbolico dell’uomo in Mamutones» spiega l’artista Michela Casula «Le fasce bianche che nascondono il volto rappresentano l’ umanità che resta momentaneamente celata, per dar spazio alla bestia. La maschera del Mamutones è raffigurata in modo da sembrare trasparente perché è una maschera che idealmente ognuno di noi indossa quando assiste alla loro danza, immedesimandosi e sentendosi coinvolto nello spettacolo. Le due giornate trascorse a Mamoiada sono state intense ma allo stesso tempo bellissime perché nonostante il maltempo che durante la seconda giornata si è abbattuto sul paese, c’è stata grande partecipazione. Un ringraziamento particolare va all’ associazione turistica e culturale “Comitato Sas Tappas in Mamujada” che ci ha accolto e guidato in queste giornate, e ovviamente ai giurati i che hanno saputo cogliere ed apprezzare il messaggio dell’opera».
Arriva anche il sigillo dell’Università di Sassari per Margherita Chessa, 22 anni, di Lanusei. L’atleta ogliastrina, lo scorso 17

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La gallery dall’artista ogliastrina Maria Lai dalla Biennale dell’Arte di Venezia

La 57° edizione della Biennale dell’Arte 2017, inaugura con l’artista ogliastrina Maria Lai, deceduta nel 2013, il suo Padiglione dello Spazio Comune, il quale riunisce al suo interno artisti le cui opere si interrogano sul concetto del collettivo.
Ad aprire al pubblico l’esposizione internazionale, è quindi una piccola mostra di alcune opere di Maria Lai, prima fra tutte Legarsi alla montagna, lavoro documentato da alcune foto e dal video di Tonino Casula, un’operazione artistica realizzata nel territorio di Ulassai – paese natio dell’artista – nel 1981, con l’ausilio degli abitanti del luogo.
Maria legò le case di Ulassai al monte che sovrasta il paese con un nastro celeste di 26 chilometri, la mostra prosegue toccando le varie tappe della sua vita artistica, dalla Geografia all’Enciclopedia di Pane, dai libri cuciti alla Tovaglia d’Altare.
L’operazione nacque in seguito alla richiesta di realizzare un Monumento ai Caduti, avanzata all’artista nel 1979 dall’allora sindaco del paese. Maria Lai rispose però spiegando che avrebbe realizzato un’opera, ma “per i vivi”, poiché il Ulassai doveva essere partecipe.
Così, l’antica leggenda di una bambina salvata da un nastro celeste, fu la Musa che spinse Maria a legare, finestra per finestra, le case alla montagna, metafora del bisogno di “aprirsi con disponibilità nuova al colloquio e alla solidarietà” come scrisse Filiberto Menna, storico dell’arte italiano.
A seguire, la gallery dell’esposizione dei doni di Maria Lai a Venezia. (Foto di Lisa Ferreli)

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