Sembra il solito disco rotto: una caterva di cuccioli abbandonati dentro una scatola. L’avrete sentita milioni di volte vero? Purtroppo, nonostante l’indignazione generale che ne scaturisce, c’è chi continua imperterrito a perpetrare questa modalità di abbandono, ferale e incivile.

E, come spesso abbiamo ribadito, là dove la soluzione più semplice per tutti, padroni (o presunti tali) e (soprattutto) cani, sarebbe una semplice e praticamente, intervento ormai di routine, sterilizzazione, le “bestie umane” continuano a scegliere la strada della sofferenza.

I cagnetti al rifugio Facedog.

Li hanno buttati, malconci, urlanti dalla fame e sporchi, dentro una scatola di cartone che hanno posizionato (nessuno si è accorto di niente?) proprio di fronte al municipio di Macomer (sprovvisto di telecamere di sorveglianza). 9 cuccioli: 9 anime senza colpa. Al momento 4 sono stati presi in carico dalle volontarie del rifugio Facedog Macomer (per chi volesse sapere di più su di loro, “Il mondo a pois, stelline e tinte accese di Facedog Macomer“) e i restanti 5 si trovano al canile di Macomer, Mondo Cane. Di certo il canile non è un posto adatto per queste piccolissime creature e al mini rifugio Facedog non c’è più posto e le risorse, umane ed economiche, sono allo stremo.

Urge, per i piccoli, adozione. Per info contattare su Facebook il rifugio Facedog Macomer o il canile di Macomer Mondo Cane.

Questa mattina al teatro Tonio Dei di Lanusei sono iniziati i festeggiamenti per il conseguimento del marchio IGP del culurgione ogliastrino con il convegno “Prospettive ed opportunità derivanti dall’ IGP dei culurgionis d’Ogliastra – la pasta fresca come come volano per il territorio”.

Ai Culurgiones uno dei riconoscimenti gastronomici più ambiti e prestigiosi: l’IGP, il marchio di indicazione geografica protetta. Finalmente, Bruxelles,  dopo tanti anni ha riconosciuto alla specialità culinaria tipica del territorio ogliastrino, divenuto prodotto gastronomico dell’intera Isola ed ora piatto d’eccellenza assai apprezzato e diffuso, il meritato marchio di qualità che ne certifica genuinità e provenienza.

Non è stato però, un traguardo facilissimo da raggiungere: si è costituito addirittura un comitato promotore “culurgiones Igp” che in questi anni ha lavorato sodo raccogliendo una complessa documentazione tecnica, storica e socio-economica.