Per motivi organizzativi connessi alle diverse festività, da martedì 18 aprile fino a venerdì 28 aprile, gli uffici distrettuali di viale don Bosco a Lanusei per operazioni come la scelta e la revoca del medico, esenzioni, attivazione delle tessere sanitarie e pratiche di autorizzazione per integratori e alimenti speciali, saranno attivati, in via sperimentale e provvisoria, presso l’area CUP -Ticket del Presidio Ospedaliero Nostra della Mercede. La sperimentazione sarà funzionale agli imminenti trasferimenti di tutte le attività, sanitarie e amministrative, dal Poliambulatorio alla Casa della Salute adiacente l’Ospedale.
Le attività distrettuali osserveranno i seguenti orari:
Mattina: da martedì 18 a venerdì 28 aprile, dalle 11.30 alle 13.30
Pomeriggio: tutti i giorni, dalle 15.30 alle 17.00, escluso il venerdì.

Sarà cura della ASSL accogliere eventuali osservazioni migliorative rispetto al servizio sperimentale. Per farlo, i cittadini possono rivolgersi all’Ufficio relazioni con il pubblico:
Contatti URP per il pubblico
presso Ospedale Nostra Signora della Mercede
via dottor Giuseppe Pilia, Lanusei
telefono: 0782 490 208
orari di apertura al pubblico: lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 9.00 alle 12.00
martedì e giovedì dalle 9.00 alle 11.00.

Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.

La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.

I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.

Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.

La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.

Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.