Tortolì, il crowfunding al servizio del villaggio nuragico che sorgerà al parco La Sughereta
La cooperativa “Gli ultimi nuragici”, guidata da Andrea Loddo, si è fatta ormai largo nel panorama culturale sardo, facendosi notare per l’originalità delle proposte culturali e la profondità delle riflessioni sul passato della nostra Isola. Tra i progetti della cooperativa
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La cooperativa “Gli ultimi nuragici”, guidata da Andrea Loddo, si è fatta ormai largo nel panorama culturale sardo, facendosi notare per l’originalità delle proposte culturali e la profondità delle riflessioni sul passato della nostra Isola.
Tra i progetti della cooperativa uno sicuramente è molto ambizioso e di rilevanza storico-culturale per l’intera comunità: creare un Villaggio Nuragico, una sorta di parco laboratorio e centro studi dove confluiranno ricerche sul tema della civiltà nuragica, con attività che riprendano gli usi, costumi, l’alimentazione, l’arte e le tecniche di costruzione ed il modo di integrarsi alla natura della civiltà che popolava la nostra Isola.
La proposta di Loddo e compagni è stata presa in considerazione dal Comune di Tortolì che al progetto vorrebbe dedicare una porzione ( circa un ettaro) del parco La Sughereta. “L’idea nasce – spiega il presidente della cooperativa Andrea Loddo – con l’intento di fare rivivere alle persone uno squarcio delle nostro passato, creare interesse nella comunità e, soprattutto, nei più piccoli nei confronti dell’archeologia e nella storia della nostra Isola, che si sta rivelando essenziale per la conoscenza di tutto il mondo antico Europeo”.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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