Virginia Murru binchet in Pàduva su prèmiu pro sa narrativa “Vedere Oltre”.

Un Comune al giorno, paesi di Sardegna: Buggerru, tra vecchie miniere e spiagge da sogno.
Buggerru, un tesoro nascosto tra passato minerario e spiagge da sogno: un viaggio indimenticabile tra storia, natura e tradizione in un angolo autentico della Sardegna. Al limite settentrionale dell’Iglesiente, si ergono i resti di un passato glorioso, testimonianza di un’attività mineraria che ha plasmato il volto di questa regione, portando vita e prosperità tra le sue vallate e le sue coste.
Buggerru
Un paesaggio di archeologia industriale si apre davanti agli occhi, affacciato su un litorale di rara bellezza. Nato come borgo minerario nel 1864, Buggerru si presenta oggi come un affascinante centro turistico, con circa mille abitanti, un quinto rispetto alla sua popolazione all’inizio del XX secolo. Il cuore del paese è dominato dalla parrocchiale di San Giovanni Battista, un edificio che si affaccia su case disposte a ventaglio, incastonate sullo scenografico sbocco a mare della valle del monte Caitas. Questo canale, che ha dato il nome alla miniera Malfidano, fu la più importante tra le miniere dell’epopea mineraria tra il XIX e il XX secolo, operativa fino al 1979. In poco più di un secolo, Buggerru, già conosciuta dai Romani per l’argento, ha prodotto oltre un milione di tonnellate di zinco e 200 mila tonnellate di piombo.
Il litorale di Buggerru
Il moderno porticciolo si affaccia sull’uscita della Galleria Henry, oggi museo a cielo aperto, un tempo percorso da un treno che trasportava il minerale estratto. Per approfondire la storia mineraria, si può visitare il Museo del Minatore, che conserva resti di pozzi, macchinari, villaggi e sentieri, oltre alle residenze e ai palazzi della direzione. Qui si respirava un’aria di progresso e benessere, con elettricità, ospedali, scuole, librerie e un teatro, mentre i dirigenti francesi della società estrattiva crearono un ambiente ricco di ricreazione, chiamato affettuosamente petite Paris. Tuttavia, le condizioni di vita dei minatori erano dure e spesso disumane. Nel 1904, la prima grande rivolta dei lavoratori si concluse nel sangue: l’esercito sparò sugli operai, uccidendo tre di loro e ferendone molti altri, segnando il tragico episodio dell’Eccidio di Buggerru, primo sciopero generale in Italia e simbolo di lotta e rivolta. Oggi, nel paese, si possono ammirare le sculture di Pinuccio Sciola dedicate ai caduti, testimonianza di un passato di battaglie e di lotte per i diritti. Nei dintorni di Buggerru si apre un paesaggio marino di rara suggestione, delimitato a nord da Capo Pecora e Portixeddu.
Spiagge di Buggerru, San Nicolò
A sud, a soli due chilometri, si trova Cala Domestica, un autentico gioiello incastonato tra falesie calcaree, un fiordo protetto da una torre spagnola del XVIII secolo, con una spiaggia di sabbia soffice di colori tra bianco, ambrato e dorato. Fino al 1940, qui si imbarcavano i minerali estratti nelle miniere di Masua, in un mare tra i più belli della Sardegna. Sul lato destro del porticciolo si apre la spiaggia di Buggerru, con sabbia morbida e acque turchesi. A nord, si estendono le dune di San Nicolò, alle spalle una pineta rigogliosa, ideale per escursioni in mountain bike. Le spiagge si chiamano Is Compingius, con i pini, e Is Compingieddus, i piccoli pini. Non perdere l’occasione di visitare la Grotta Azzurra, i faraglioni di Punta Nido dell’Aquila e le imponenti falesie alte oltre cento metri, perfette per gli appassionati di climbing. Tra giugno e luglio, Buggerru si anima con la Sagra del Pesce e dei Ricci di Mare, un evento imperdibile per assaporare i sapori autentici di questa terra.