Intzidente grave in Tortolì: morit unu mototziclista de 28 annos

Una storia dal sapore quasi cinematografico, quella di Zuko, un pesce combattente di appena 4 centimetri e 3 grammi di peso, che nei giorni scorsi ha sfidato la morte grazie alle cure specialistiche del Policlinico Veterinario Gregorio VII – Gruppo Ca’ Zampa di Roma. Affetto da una grave patologia, Zuko è stato salvato da un’équipe di esperti che ha eseguito un delicato intervento chirurgico con strumenti di precisione su misura per la sua minuscola taglia.
Il piccolo Betta, noto anche come pesce combattente siamese, è arrivato in clinica in condizioni critiche, proveniente da un acquario romano. Aveva una vistosa massa localizzata vicino alle branchie, che lo debilitava profondamente: nuotava con difficoltà, era sottopeso e appariva visibilmente sofferente, con le pinne abbassate e i colori spenti.
A spiegare i passaggi dell’intervento, come riportato in un articolo del Corriere della Sera, è la dottoressa Noemi Morara, specialista in animali esotici: «Zuko presentava una massa sospetta che comprometteva la sua mobilità e il suo stato di salute generale. Abbiamo eseguito una radiografia interamente in acqua, tecnica necessaria per non compromettere le delicate condizioni del pesce, e da lì è emersa l’esigenza di un intervento chirurgico».
Prima dell’operazione, Zuko è stato sottoposto a terapie mirate per recuperare un minimo di forza. Poi, l’équipe guidata dal dottor Gian Mauro Ferrara ha affrontato la sfida: operare un essere vivente di pochi grammi. «Le dimensioni ridottissime del paziente rendevano ogni gesto delicatissimo – spiega Ferrara –. Abbiamo utilizzato un bisturi a ultrasuoni, in grado di vaporizzare le cellule malate limitando al massimo il sanguinamento. È stata una vera sfida di microchirurgia».
Anche l’anestesia ha richiesto una cura straordinaria: «La preoccupazione principale – aggiunge Morara – era riuscire ad addormentare un pesce così piccolo senza mettere a rischio le sue funzioni vitali, e soprattutto garantire un risveglio sicuro». Missione compiuta: Zuko si è risvegliato con successo e, a distanza di pochi giorni, è tornato a nuotare con energia, mostrando di nuovo la brillantezza dei suoi colori.
L’intervento, raro per complessità e specie coinvolta, è stato documentato dalle telecamere del docureality Pet Anatomy, in onda su RaiPlay dal 13 giugno, con la regia di Duccio Forzano e l’autrice Lorena Guglielmucci. Zuko, con la sua tenacia e l’aiuto della scienza, è diventato un simbolo di quanto anche le creature più piccole possano ispirare storie di grande coraggio.