Detti sardi: “Molenti nominau, molenti presentau (arribbau)”, asino nominato, asino presentato. Questo simpatico detto viene pronunciato quando compare una persona (spesso antipatica), non particolarmente gradita, di cui si stava parlando. Di solito si usa questa espressione quando in un gruppo
Detti sardi: “colori ‘e cani fuendi”, colore del cane che scappa. Tipica espressione campidanese, utilizzata per indicare un colore indefinito (quasi mai piacevole, comunque): “Francesco oggi aveva un maglioncino nuovo bruttissimo, colori ‘e cani fuendi“.
Detti sardi: “Non est farra de fai ostia”, non è farina per fare ostie. Questa tipica espressione sarda si usa per indicare una persona non perbene. Quella determinata persona non è farina (quindi qualcosa di buono, utile per fare il
Detti sardi: “Non esti a sindi scirai chizzi ma a inzertai s’ora”, non è importante svegliarsi presto ma svegliarsi all’ora giusta. Il senso di questa frase è sostanzialmente quello di “indovinare il momento“, non stressarsi dietro a orari e appuntamenti
Detti sardi: “Una famini che in su Corantatresi”, una fame come quella del 1943. Nel 1943 in tempo di guerra Cagliari e la Sardegna, come gran parte dell’Italia e dell’Europa, erano allo stremo. Città distrutte, scorte alimentari razionate o finite:
Detti sardi: “bolli s’ou, sa pudda e s’arriali”, volere l’uovo la gallina e i soldi. Detto proverbiale antico che si riferisce a una persona pretenziosa, smodata e che non si accontenta. Spesso l’espressione viene rivolta verso chi è viziato e
Detti sardi: “Deus sindi scampidi de su poburu arricchiu” (Dio ci salvi dal povero che si è arricchito). Si tratta di un modo di dire prevalentemente campidanese che ha anche alcune varianti, la più comune è “Deus sindi scampidi de