Abbiamo avuto il piacere in queste otto settimane di illustrare vari “dicius”: i detti, le sentenze i proverbi di cui è ricca la millenaria civiltà sarda. Una memoria storica fatta di modi di dire tramandati da padre in figlio,
I fautori della teoria del nuraghe-tempio sostengono che all’interno dei grandi edifici a forma troncoconica si svolgevano i riti religiosi. Oracolo, incubazione, sì, ma anche altri… Quelli relativi alla nascita, alla pubertĂ , ai matrimoni o allo scongiuro di malattie o
Potete chiamarlo lentisco o lentischio. Oppure avete ampia scelta tra le numerose varianti sarde, tra cui ricordiamo chessa, modditzi, lintiscu. Comunque decidiate di designarlo, sappiate che questa pianta, e soprattutto le sue bacche, hanno delle proprietĂ importantissime per la salute
La leggenda de su Casteddu Etzu del Montiferru a Cuglieri: un castello, un fantasma e la vita spericolata di una Marchesa del 1600. La fama del castello è legata alle vicende della vita dissoluta di Francesca Zatrillas marchesa di Laconi,
Sa petza imbinada, la carne al vino, è una ricetta molto antica. Se ne parla addirittura nel condaghe di Santa Maria di Bonarcado (come suggerisce l’antropologa Alessandra Guigoni) nel XII secolo. Sa petza imbinada si fa con la polpa magra, lasciata
La leggenda narra che nel paese di Perdasdefogu fosse severamente vietato svolgere qualsiasi attivitĂ lavorativa il 29 giugno
Il 28 luglio 1983 le fiamme devastarono Curraggia, cittadina nei pressi Tempio. Nessuno seppe mai con certezza quali ne fossero state le cause, ma il sospetto che fosse la conseguenza dell’azione di uno o piĂą piromani si diffuse e andò rafforzandosi di ora
Un contadino si levò all’alba per andare a mietere il grano. Era giĂ fuori dal paese quando si accorse di aver dimenticato a casa la falce. Tornò indietro e in pochi minuti raggiunse la sua abitazione. La porta di
Il Giglio del Mare o “Lillu de Mari” in sardo, è un meraviglioso fiore bianco che fiorisce tra luglio e agosto sui litorali sabbiosi del Mediterraneo. Il suo nome scientifico è “Pancratium Maritimum” e già il nome custodisce in sé
Lo sapevate? Lo scienziato siciliano Alfredo Niceforo, nel dicembre del 1898 pubblicò “Delinquenza in Sardegna” un’opera con la quale teorizzava che il banditismo fosse così diffuso nell’Isola perché i Sardi erano geneticamente predisposti a commettere delitti efferati. Alla fine dell’ottocento