Avviata la campagna abbonamenti per i parcheggi a pagamento nel lido di Orrì

Attivati gli abbonamenti per i parcheggi a pagamento al mare. Sono disponibili da ieri gli abbonamenti per i parcheggi a pagamento nello sterrato della spiaggia di Orrì. Chi fosse interessato all’acquisto può rivolgersi agli Ausiliari del traffico presenti in loco. Le
Attivati gli abbonamenti per i parcheggi a pagamento al mare.
Sono disponibili da ieri gli abbonamenti per i parcheggi a pagamento nello sterrato della spiaggia di Orrì. Chi fosse interessato all’acquisto può rivolgersi agli Ausiliari del traffico presenti in loco. Le tariffe sono rimaste invariate rispetto allo scorso anno:
Una roccia enorme a forma di gorilla: dove possiamo imbatterci in questa meraviglia?

Una grande roccia che richiama incredibilmente la testa di un gorilla o di una scimmia. L'avete riconosciuta? Dove ci troviamo?
C’è qualcosa che cattura immediatamente lo sguardo appena si arriva nei pressi del parco “Su Motti”, a Orroli. Non serve cercarla: appare lì, scolpita dal tempo e dagli agenti atmosferici, una grande roccia che richiama incredibilmente la testa di un gorilla o di una scimmia. Si staglia in modo netto proprio all’ingresso del parco, ben visibile dalla strada, e contribuisce a creare un’atmosfera di mistero e meraviglia.
Il parco archeologico e botanico di “Su Motti”, nel cuore del Sarcidano, è noto per le sue domus de janas e le tombe preistoriche scavate nella roccia, immerse in una rigogliosa macchia mediterranea. Percorrendo la strada panoramica che abbraccia il paese di Orroli, si arriva in un luogo dove la natura e la storia si intrecciano profondamente, dando vita a un paesaggio unico, quasi sospeso nel tempo.
Molte leggende antiche si sono sviluppate proprio in questi luoghi, alimentate dalla suggestione che questo ambiente sa evocare. E tra queste meraviglie, quella roccia somigliante a una creatura selvatica continua ad alimentare la fantasia dei visitatori e degli abitanti. Anche se non ha mai ricevuto un nome ufficiale, tutti la conoscono come “la testa del gorilla” — un soprannome che si tramanda da generazioni, con lo stesso rispetto e curiosità che si riservano ai miti.

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