Alle prese con codici e udienze, piccoli avvocati crescono. Sono nove studenti del liceo classico e scientifico di Tortolì che, impegnati con le toghe ogliastrine nell’ambito del progetto “alternanza scuola-lavoro”, stanno iniziando ad assaporare gioie e dolori della professione forense. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo sia dagli avvocati che dai ragazzi.

“Ieri – fa sapere Gianni Carrus – ha avuto inizio il progetto che,  sulla base dell’intesa tra il Consiglio dell’ordine degli Avvocati di Lanusei e l’Iti di Tortolì vedrà impegnati 9 ragazzi delle terze superiori frequentare, con noi avvocati, il palazzo di giustizia e gli studi legali”. Il primo impegno non ha deluso le aspettative di chi si è voluto avvicinare a questa professione.  Ieri, i ragazzi, sei dello scientifico e tre del classico accompagnati dal tutor esterno l’avvocato Mara Cuboni, hanno incontrato il decano regionale degli avvocati Ubaldo Demurtas, che a dispetto dei suoi 89 anni non rinuncia ad indossare la toga.

Gli studenti sono rimasti affascinati dal racconto del professionista che, grazie all’esperienza maturata in oltre 60 anni di onorata carriera, ha ripercorso le tappe fondamentali della professione nell’amministrazione della giustizia sul territorio ogliastrino.  “Nel corso degli incontri – sottolinea ancora il presidente dell’Ordine – affronteremo l’evolversi della criminalità in Ogliastra, da reati che quasi non esistono più come l’abigeato alle altre e più recenti forme di criminalità.”

Franco Murreli dirigente dell’istituto scolastico non ha dubbi sulla bontà del percorso intrapreso dai suoi studenti. “Riteniamo importante proporre ai nostri ragazzi una serie di attività. Quella messa in campo col Consiglio dell’ordine- sottolinea Murreli-  è una prima esperienza che speriamo duri per i 3 anni  e che, sulla base della normativa entrata in vigore di recente, prevede un periodo formativo sul campo anche per i licei”. Scilla Contu, insegnante, si è occupata di tutti gli aspetti legati all’ideazione e realizzazione del percorso formativo. “I ragazzi – fa sapere la professoressa- si sono detti molto soddisfatti dell’avvio dell’esperienza al fianco degli avvocati e non e detto che qualcuno di loro non intraprenda questa carriera”.

È un giorno di lutto per Macomer. Si è spento questa mattina, all’età di 29 anni, Daniele Nieddu, giovane figura della politica cittadina, già consigliere comunale e attivo militante, stroncato da una lunga malattia contro cui ha lottato con coraggio fino all’ultimo.

Foto Comune di Macomer

Daniele era conosciuto e stimato per il suo impegno sincero, nato tra i banchi del liceo e coltivato con passione nelle battaglie civiche e politiche della sua città. Entrato in Consiglio comunale nel 2020, anche dopo quella breve esperienza ha continuato a partecipare alla vita pubblica con determinazione e spirito costruttivo, fino a quando la salute glielo ha permesso.

«Ci ha lasciato troppo presto – afferma con commozione il sindaco di Macomer, Riccardo Uda –. Daniele era un compagno di viaggio, un amico, una persona animata da una passione vera per la politica, quella fatta di ascolto, di confronto, di presenza quotidiana. Lo ricorderò per la sua autenticità, per il suo desiderio di partecipare e per la genuinità delle sue scelte, che portava avanti con coerenza e spirito di servizio.»

Nei mesi scorsi, con l’aggravarsi della sua malattia, in tanti si erano mobilitati per aiutare la famiglia, nella speranza che un intervento risolutivo a Milano potesse cambiare le sorti della sua battaglia. Purtroppo, nonostante ogni tentativo, Daniele si è spento lasciando un grande vuoto nella comunità che ha sempre cercato di servire.

«Grazie per la strada fatta insieme, Daniele – ha concluso il sindaco Uda –. Le tue idee, il tuo entusiasmo e il tuo esempio continueranno a vivere nel ricordo di chi ha avuto il privilegio di camminarti accanto.»