Si sono svolti dal 4 al 6 marzo scorso a Scafati in provincia di Salerno i campionati Italiani Juniores di Tae- Kwon-Do. A salire sul terzo gradino del podio aggiudicandosi così la medaglia di bronzo, Chiara Palmas (14 anni) atleta foghesina che da anni si distingue in campo regionale e nazionale nella disciplina coreana arricchendo di volta in volta il medagliere dell’associazione TKD Perdasdefogu e quello suo personale. Risale a un anno fa, infatti, la vincita sempre del bronzo nella competizione coppa Italia tenutasi a Genova. Tre giorni di gara e 370 atleti da tutta Italia hanno gareggiato a Scafati nelle categorie femminile e maschile per aggiudicarsi il metallo più prezioso.

Palmas, cintura nera, ha partecipato nella categoria -42 chilogrammi, ed è stata l’unica atleta sarda a guadagnare una medaglia nella competizione. Mesi di ininterrotto allenamento, tre volte alla settimana in palestra, e tanti sforzi che stanno dando i loro frutti, a Chiara vanno gli incoraggiamenti dei compagni e dei giovani atleti che con lei condividono questa grande passione, e che venerdì scorso attendevano impazientemente notizie dalla Campania. Tra le parole più importanti quelle del maestro di Tae- Kwon- do Graziano Lai, che insieme ai suoi atleti percorre chilometri e sfida l’insularità per portare alta la bandiera del team foghesino, “sono contento del risultato che ha ottenuto Chiara” dice Lai “si allena tanto e può ambire a grandi risultati”. Per Chiara Palmas gli allenamenti continuano, l’impegno quasi quotidiano col taekwondo non può essere trascurato e la medaglia al collo non ferma la sua grande voglia di competere, una competizione sana quella che Palmas ha già sperimentato in tenera età grazie a questa disciplina, e che aiuterà sicuramente la giovane atleta sia nello sport che nella vita.

La Sardegna vanta tradizioni culinarie uniche, alcune delle quali lasciano i turisti letteralmente a bocca aperta. Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano.

Le orziadas sono piccole anemoni di mare che vivono lungo le coste sarde: con i loro tentacoli lunghi e velenosi, non sono certo facili da consumare e richiedono mani esperte per prepararli. I turisti che le hanno assaggiate raccontano di un gusto sorprendente, salmastro e leggermente dolce, che resta impresso nella memoria più per l’esperienza che per il sapore.

Il casu marzu, probabilmente il formaggio più controverso del mondo, è un pecorino fermentato fino a diventare “vivo”, con larve che aiutano la maturazione.

Casu marzu

Accanto a questa eccentricità, molti visitatori hanno scoperto anche sa pompia, un agrume autoctono simile al cedro, utilizzato per creare dolci e liquori dal sapore unico. 

Infine, su filindeu è forse il piatto più raro e affascinante dell’isola: una pasta sottilissima preparata con un procedimento antichissimo, quasi estinto, custodito da sole dieci donne in tutta la Sardegna. Tirata a mano e servita con un brodo delicato di pecora, questa pasta offre un’esperienza gastronomica unica. 

Foto di Eliot Stein

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