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Tumballa, il dolce di miele e nocciole che racconta la storia di Ovodda e del Mediterraneo
C’è un dolce in Sardegna che parla un linguaggio antico, fatto di sapori essenziali, tradizioni tramandate e connessioni culturali che attraversano il Mediterraneo. Si chiama “tumballa”, e la sua ricetta affonda le radici in epoche lontane. A custodirne l’autenticità oggi è Chiara Lai, maestra pasticcera che da Ovodda, piccolo paese della Barbagia, ha riportato alla luce questo tesoro gastronomico.
La tumballa colpisce per la sua semplicità: solo due ingredienti principali, miele e nocciole, combinati con maestria fino a ottenere una consistenza croccante e una dolcezza avvolgente. A rendere ancora più preziosa questa preparazione sono i decori in glassa reale, eseguiti a mano con precisione e grazia, che trasformano il dolce in una piccola opera d’arte.
Chiara Lai ha riscoperto e valorizzato questa antica ricetta, restituendole un posto d’onore nella pasticceria tradizionale sarda. Ma la tumballa non è solo un dolce: è un ponte tra epoche e culture.
La tumballa, infatti, non è un caso isolato. Dolci a base di miele e frutta secca sono una costante in molte culture del Mediterraneo. Basti pensare ai loukoumades, dolcetti fritti e ricoperti di miele, diffusi nell’antica Grecia e nel Vicino Oriente. Ateneo da Naucrati, nelle sue opere dedicate alla gastronomia del mondo greco, ne menziona varianti simili, spesso legate a rituali religiosi o celebrazioni stagionali.
Anche in epoca moderna, il nome “tumballa” compare nei ricettari di cuochi illustri: Giovanni Vialardi, cuoco della Casa Savoia nell’Ottocento, lo cita tra le sue preparazioni, segno che il dolce aveva già allora una diffusione oltre i confini dell’isola. Secondo quanto riportato da Storia della cucina di Sardegna, la tumballa affonda le sue origini in tempi antichissimi e mostra parentele con numerose preparazioni mediterranee, pur mantenendo intatti ingredienti e spirito originario.
Oggi Ovodda è il custode privilegiato di questa ricetta antica. Grazie all’impegno di artigiane come Chiara Lai, il dolce continua a vivere, aggiornandosi nelle forme ma non nella sostanza. Ogni tumballa è un gesto di memoria, un legame con il passato e con una Sardegna fatta di mani sapienti e ingredienti autentici.