Tortolì, parola ai turisti: “più servizi pubblici, meno degrado nelle zone periferiche”
Da sempre Tortolì e le sue spiagge incantevoli sono meta nel periodo estivo di turisti provenienti da varie città d’Italia e del mondo. L’acqua cristallina e i paesaggi incontaminati sono elementi di forte attrazione. Nonostante ciò, molto spesso, questa zona
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Da sempre Tortolì e le sue spiagge incantevoli sono meta nel periodo estivo di turisti provenienti da varie città d’Italia e del mondo. L’acqua cristallina e i paesaggi incontaminati sono elementi di forte attrazione. Nonostante ciò, molto spesso, questa zona è oggetto di forti critiche, come testimoniano alcune dichiarazioni fatte da turisti intervistati in villeggiatura a Tortolì.
“Abbiamo preso in affitto una casetta nel mezzo della macchia mediterranea che anticipa la spiaggia di Foxilioni – racconta Massimo, giovane papà in vacanza con la sua famiglia a Tortolì da Brescia – ci troviamo bene, abbiamo trovato la tranquillità che cercavamo, però trovo che alcuni chioschi siano troppo cari in rapporto a quello che offrono: i cappuccini nel bar della spiaggia di Foxilioni, ad esempio, vengono serviti in bicchieri di plastica, e costano 1 euro e 50, idem le paste! Non va bene – aggiunge- ok che siamo in Sardegna, però migliorare il rapporto qualità prezzo in questo caso sarebbe necessario.”
Non sono mancate le lamentele in merito alla pulizia della città, “Tortolì” dice Susanna, in vacanza da Lecco “mi è sembrata pulita, anche se non posso dire altrettanto riguardo la zona periferica: sono anni che vengo qua in vacanza e in tutto questo tempo non ho visto un grande cambiamento. Mi riferisco ad esempio alla zona dello svincolo per Lotzorai: credo sia necessario migliorarne le condizioni affinchè non solo il centro ma anche ciò che si trova intorno sia pulito e presentabile”.
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Quali sono i quattro piatti sardi che per la loro “stranezza” lasciano i turisti a bocca aperta?

Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano. Ecco quali!
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La Sardegna vanta tradizioni culinarie uniche, alcune delle quali lasciano i turisti letteralmente a bocca aperta. Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano.
Le orziadas sono piccole anemoni di mare che vivono lungo le coste sarde: con i loro tentacoli lunghi e velenosi, non sono certo facili da consumare e richiedono mani esperte per prepararli. I turisti che le hanno assaggiate raccontano di un gusto sorprendente, salmastro e leggermente dolce, che resta impresso nella memoria più per l’esperienza che per il sapore.
Il casu marzu, probabilmente il formaggio più controverso del mondo, è un pecorino fermentato fino a diventare “vivo”, con larve che aiutano la maturazione.

Casu marzu
Accanto a questa eccentricità, molti visitatori hanno scoperto anche sa pompia, un agrume autoctono simile al cedro, utilizzato per creare dolci e liquori dal sapore unico.

Infine, su filindeu è forse il piatto più raro e affascinante dell’isola: una pasta sottilissima preparata con un procedimento antichissimo, quasi estinto, custodito da sole dieci donne in tutta la Sardegna. Tirata a mano e servita con un brodo delicato di pecora, questa pasta offre un’esperienza gastronomica unica.

Foto di Eliot Stein
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