Mancano ormai solo una manciata di ore al Red Valley Festival, l’appuntamento imperdibile per gli appassionati di musica dance ed elettronica.

Il 5 e 6 agosto, il piazzale Rocce Rosse ad Arbatax farà da palcoscenico a due giorni di musica con i migliori dj EDM (Electronic Dance Music) della scena mondiale, che si esibiranno su un palco sorprendente, disegnato per l’occasione e allestito con le migliori tecnologie. Solo il palco, il Fenix Stage, costituisce una vera e propria attrazione: 16 metri di altezza, 35 di larghezza, oltre 150 luci e 250 mq di scenografia, 5 laser e 60 mq di ledwall, sono solo alcuni dei numeri di questa maxi istallazione.

Il nome Red Valley ( vallata rossa ) richiama la particolarità della location piazzale Scogli Rossi, ad Arbatax la porta dell’Ogliastr. Le suggestive rocce rosse sono uno dei principali punti d’attrazione della frazione costiera. L’evento si terrà nello scenario suggestivo delle grandi scogliere di porfido rosso che disegnano uno scenario di incomparabile bellezza che le conferiscono un aspetto unico ed estremamente affascinante. Il piazzale Scogli Rossi che ospita l’evento è una delle venue più belle e suggestive della Sardegna.Qui negli anni si sono esibiti artisti di fama mondiale come Patty Smith, Zucchero, Eric Clapton, Lou Reed e molti altri.

Red Valley Festival punta a essere il festival EDM più importante della Sardegna e tra i primi in Italia. Nonostante sia alla sua prima edizione, la line up della manifestazione vanta già nomi del calibro di Steve Aoki e Deorro, headliners delle due giornate del festival.

Ieri a Barisardo si è aperto il vernissage di “Archeologia del presente” al MAB. La collettiva presenta, oltre alle opere di Stefania Lai, artista di Lanusei, una selezione di lavori molto interessanti realizzati da artistə di età diverse, accomunatə da una vibrante originalità.

Tra le opere esposte, spicca -OMU- OtreMadreUtero di Stefania Lai, realizzata in cemento armato, ferro e oggetti ospitati. L’opera prosegue la ricerca formale e concettuale dell’artista sulla casa come luogo e simbolo di dinamiche diverse. In questo caso, i tre elementi si trovano all’interno dell’archetipo della Grande Madre, quel femminile in luce e ombra, di memoria junghiana, che abbraccia Eros e Thanatos. In mostra sono presenti anche tre piccole opere della serie #superficiabitate, intrecciate alle ricerche #casepane e #casepergliocchi.

L’incontro con le opere ha offerto occasione di dialogo, scambio e confronto sulle dinamiche dell’arte contemporanea, confermando l’importanza del MAB come spazio accogliente e fertile.

La curatela, a cura di Nicoletta Zonchello, Michela Melis e Carla Carta, valorizza la coesione e la forza espressiva della collettiva. La mostra resterà aperta fino a novembre inoltrato.