Gli atleti della Funakoshi di Tortolì e di Jerzu  in occasione dei campionati  nazionali di Karate C.S.A.IN.  che si sono svolti lo scorso 2 maggio a Montecatini Terme hanno confermato i successi degli anni passati conquistando l’8 posizione su 29 società partecipanti.

Gli atleti della “Funakoshi” di Tortolì e Jerzu con i suoi Maestri Stefano e Giorgio Muntoni si sono confrontanti con altre scuole di karate provenienti da ogni parte d’Italia nella specialità katà: un esercizio individuale che rappresenta un combattimento reale contro più avversari immaginari, dove vengono giudicati la forma e lo stile.

“È stato un ottimo esordio per i nostri atleti alla loro prima esperienza fuori dalla Sardegna – affermano i Maestri Stefano e Giorgio Muntoni – Quest’anno abbiamo confermato i successi nazionali degli anni passati classificandoci all’ 8^ posizione in classifica su 29 società di tutta Italia. Siamo orgogliosi dei nostri ragazzi, non solo di coloro che son saliti sul podio, ma anche degli atleti che seppur non hanno raccolto medaglie, hanno acquisito una grande esperienza che si porteranno dietro nelle gare future.”

Categorie e piazzamento degli atleti:

-Maschile-
Categoria BIANCA – FANCIULLI
Usai Mirko 4°posto
Lai Joussef 4°posto
Buona prova anche per Murenu Nicola e Demurtas Nicola al suo esordio.

Cat. GIALLA-ARANCIO – RAGAZZI
Rocca Massimiliano 1° posto
Pilia Giuseppe 2° posto
Viola Mattia 4° posto
Buona prestazione anche per Usai Nicolò, Murino Jacopo,  Serra Simone e Pischedda Antonio.

Cat. MARRONI-NERE    SENIOR
Muntoni Andrea 2° posto
Muntoni Giorgio 4° posto

-FEMMINILE-

Cat. BIANCA – ESORDIENTI
Vargiu Ilaria 3° posto
Cat. GIALLA-ARANCIO- RAGAZZI
Demurtas Giorgia 2° posto
Pischedda Barbara 3°posto
Cat. GIALLA-ARANCIO – ESORDIENTI
Mura Viola 1°posto
Cat. GIALLA-ARANCIO – CADETTI
Murino Beatrice 1°posto
Buona prestazione anche per Demurtas Arianna.

La Sardegna vanta tradizioni culinarie uniche, alcune delle quali lasciano i turisti letteralmente a bocca aperta. Tra le specialità più sorprendenti e insolite dell’isola, quattro piatti emergono per la loro stranezza e per l’originalità delle storie che li accompagnano.

Le orziadas sono piccole anemoni di mare che vivono lungo le coste sarde: con i loro tentacoli lunghi e velenosi, non sono certo facili da consumare e richiedono mani esperte per prepararli. I turisti che le hanno assaggiate raccontano di un gusto sorprendente, salmastro e leggermente dolce, che resta impresso nella memoria più per l’esperienza che per il sapore.

Il casu marzu, probabilmente il formaggio più controverso del mondo, è un pecorino fermentato fino a diventare “vivo”, con larve che aiutano la maturazione.

Casu marzu

Accanto a questa eccentricità, molti visitatori hanno scoperto anche sa pompia, un agrume autoctono simile al cedro, utilizzato per creare dolci e liquori dal sapore unico. 

Infine, su filindeu è forse il piatto più raro e affascinante dell’isola: una pasta sottilissima preparata con un procedimento antichissimo, quasi estinto, custodito da sole dieci donne in tutta la Sardegna. Tirata a mano e servita con un brodo delicato di pecora, questa pasta offre un’esperienza gastronomica unica. 

Foto di Eliot Stein

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