Villagrande. II° Quadrangolare in memoria di Edoardo Melis.
La Polisportiva Villagrande rinnova l’appuntamento per ricordare Zazzo. Sabato 23 agosto appuntamento al campo sportivo comunale Zazzo Melis, dove avrà luogo la seconda edizione del quadrangolare nel ricordo di Edoardo Melis, calciatore villagrandese tragicamente scomparso nel giugno del 2013. Anche
La Polisportiva Villagrande rinnova l’appuntamento per ricordare Zazzo.
Sabato 23 agosto appuntamento al campo sportivo comunale Zazzo Melis, dove avrà luogo la seconda edizione del quadrangolare nel ricordo di Edoardo Melis, calciatore villagrandese tragicamente scomparso nel giugno del 2013. Anche quest’anno parteciperanno la Polisportiva Villagrande, l’Usd Barisardo, la Asd Lanusei e l’Us Tortolì. La passata edizione, ha visto il trionfo dei tortoliesi in finale contro il Lanusei, mentre il Villagrande si piazzò al terzo posto. Appuntamento questo sabato alle 15 per i sorteggi delle semifinali. Alle 16 si inizia a giocare. La Polisportiva Villagrande invita tutti a partecipare ad un grande pomeriggio di sport, come lo è stato in occasione della prima edizione.

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125.000 anni fa il mare era più alto di 10 mt: la Sardegna ne conserva le cicatrici, raccontando il cambiamento climatico

Sulle scogliere d'Ogliastra la testimonianza di un innalzamento marino di oltre 10 metri. Il geologo Luigi Sanciu: “È il segno concreto di cosa può accadere in un pianeta che si scalda troppo”.
Il cambiamento climatico non è solo una previsione futura, ma un fenomeno che trova riscontri evidenti anche nella storia geologica della Sardegna. A raccontarlo è il geologo Luigi Sanciu, che da anni studia le trasformazioni dell’isola.
“Circa 125 mila anni fa, durante un periodo interglaciale molto caldo, il livello del mare si alzò di 5-6 metri rispetto all’attuale”, spiega Sanciu. “Ma lungo alcune aree della costa orientale, come Cala Luna, il livello fossile del mare è visibile anche a +10 metri. Un’anomalia che molto probabilmente è dovuta a un successivo sollevamento tettonico del territorio”.
Le testimonianze sono scolpite nelle rocce calcaree: linee di erosione marina, terrazze e antiche cavità scavate dalle onde, tutte ben sopra il livello attuale del mare. “Si tratta di prove inconfutabili di un riscaldamento globale passato, che provocò la fusione di grandi masse glaciali”, sottolinea il geologo. “E non parliamo di milioni di anni fa, ma di un’epoca geologica recente, un battito di ciglia se rapportato all’età della Terra”.
Un monito, più che una curiosità. “Queste evidenze ci ricordano che l’innalzamento dei mari non è uno scenario ipotetico, ma un fatto già accaduto nella storia del pianeta. Se non interveniamo oggi, potremmo rivivere quegli eventi in tempi molto più rapidi e con conseguenze drammatiche per le nostre coste e comunità”, avverte Sanciu.

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