L’Hotel Victoria, in pieno centro a Tortolì, come un’araba fenice, è risorto dalle proprie ceneri regalando nuovamente al centro ogliastrino un importante punto di riferimento alberghiero. L’Orrì Hotel, così è stato ribattezzato, è stato inaugurato sabato sera dai nuovi proprietari ed è stato accolto con enorme favore da tutta la cittadinanza, felice di veder risplendere nuovamente la struttura che per decenni è stata baluardo del turismo in salsa tortoliese e che risultava chiusa da oltre quattro anni.

Nuovo stile, nuovo approccio al cliente, nuova squadra di professionisti e una famiglia entusiasta al timone di questa avventura. Gianni Pinna, la moglie Annarella e i figli Stefano e Diego non sono certamente nuovi al settore: da anni sono infatti alla guida del Camping Orrì, una nota struttura affacciata su uno dei lidi più belli d’Ogliastra. Due gli omaggi resi al Lido di Orrì, che ha visto nascere la loro impresa e che ha regalato loro tanto, in termini professionali e umani: un bellissimo murale raffigurante la spiaggia al centro della hall e, chiaramente, il nome dato all’albergo centrale. Una sfida affrontata con coraggio, in un periodo non propriamente roseo per l’economia italiana.

Dopo una meravigliosa inaugurazione, la famiglia Pinna ha così commentato: “Questa serata, trascorsa in allegria con tanti amici e colleghi, ci ha ripagato del duro lavoro. Vorremmo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato e sostenuto fin dall’inizio e in particolare modo tutti i nostri collaboratori. E’ anche grazie a loro se questo sogno, oggi, si è avverato: perchè il lavoro non è fatto di cose ma di persone. I sorrisi che abbiamo visto stasera sono il vero e proprio simbolo delle soddisfazioni arrivate dopo tanti anni di sforzi e sacrifici. Speriamo di portare avanti il nostro progetto con la consueta serietà, trasparenza e gentilezza e che il futuro regali al nostro Orrì Hotel le migliori prospettive”.

Cento candeline e un sorriso ancora vivace: Tzia Assunta Mereu, di Arzana, ha raggiunto il traguardo del secolo di vita, e lo ha fatto senza rinunciare alle piccole gioie della quotidianità. Durante il pranzo in famiglia, la centenaria non ha lasciato andar via nessuno senza offrire il tradizionale “cumbidu”, sebbene con una punta di preoccupazione per la scarsità di amaretti.

Foto di Pierino Vargiu

Il segreto della sua longevità, racconta lei stessa, sta nelle scelte semplici e genuine: mangiare quanto basta, mai abbuffarsi e preferire cibi naturali e freschi. Ma non è solo la dieta a renderla speciale: un buon bicchiere di vino durante i pasti e la profonda fede che accompagna la sua vita quotidiana sono per Tzia Assunta ingredienti fondamentali.

Foto di Pierino Vargiu

Accudita amorevolmente dai figli, la centenaria rappresenta un esempio di come equilibrio, moderazione e affetto familiare possano fare la differenza. La sua vita è un piccolo manuale di saggezza sarda, in cui la semplicità diventa la chiave per arrivare a cento anni in salute e serenità.

Foto di Pierino Vargiu

Ringraziamo per i bellissimi scatti e le informazioni il fotografo dei centenari sardi Pierino Vargiu e la moglie Angela Mereu, ambasciatori preziosi della longevità in Sardegna.