Ad Arbatax la nave militare Caroly, attira tanti curiosi. A bordo anche il Sindaco
Sono approdate ad Arbatax ieri mattina la nave Caroly, uno dei velieri più antichi della marina militare, e le imbarcazioni costiere Gemini e Chaplin, con a bordo gli allievi della Scuola Sottufficiali della Maddalena. Sono partiti il 26 maggio alla
Sono approdate ad Arbatax ieri mattina la nave Caroly, uno dei velieri più antichi della marina militare, e le imbarcazioni costiere Gemini e Chaplin, con a bordo gli allievi della Scuola Sottufficiali della Maddalena. Sono partiti il 26 maggio alla volta della Corsica (porto Vecchio). Successivamente hanno fatto rotta verso la Costa Smeralda, a Porto Cervo, prima di arrivare in Ogliastra. Diciassette allievi sergenti, fra i quali una donna, impegnati per diciannove giorni nella campagna di addestramento, indirizzata alle attività di istruzione marinaresca e formazione culturale, al comando del Capitano di Fregata Andrea Baldrati.
Fra i tanti curiosi e appassionati, che nella giornata di sabato e domenica sono saliti a bordo delle tre imbarcazioni militari, un ospite d’eccezione: il neo sindaco di Tortolì, Massimo Cannas, accolto dal nocchiere nella barca Caroly con il tradizionale trillo del fischietto, codice della marina militare per rendere gli onori alle autorità che stanno per transitarvi.
Perché una campagna addestrativa in barca a vela? “Perché i nostri allievi imparino lo spirito di sacrificio. Qui si vive in un ambiente molto ristretto, con turni di guardia severi, le abitudini cambiano drasticamente, ma è un’esperienza arricchente e formativa” spiega il Capitano Baldrati. Le attività in mare proseguiranno fino al 14 giugno nel Mar Tirreno e continueranno a mettere alla prova i giovani allievi in attività veliche e marinaresche finalizzate a tenere vive le tradizioni e l’amore per il mare. Fino al pomeriggio del 9 giugno, le navi Caroly, Gemini e Chaplin, resteranno attraccate nel porticciolo turistico di Arbatax.
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«Nella mia arte? Testa e cuore»: l’artista bariese Nicola Puddu e i suoi murales
«La mia mission quotidiana quando si parla di arte è la comunicazione. Nel mio lavoro ci metto testa e cuore, il mio bagaglio tecnico culturale e la ricerca estetica e comunicativa.» Nicola Puddu, 34enne bariese, è un artista, sì, ma sempre in ascolto. La sua strategia? Be’, la comunicazione legata al creare, al dare vita a opere che siano rappresentative, ricche di messaggi, importanti per chi le vede. Scopriamolo meglio
«La mia mission quotidiana quando si parla di arte è la comunicazione. Nel mio lavoro ci metto testa e cuore, il mio bagaglio tecnico culturale e la ricerca estetica e comunicativa.»
Nicola Puddu, 34enne bariese, è un artista, sì, ma sempre in ascolto. La sua strategia? Be’, la comunicazione legata al creare, al dare vita a opere che siano rappresentative, ricche di messaggi, importanti per chi le vede. Del resto, la sua era un po’ una carriera segnata. Il babbo e il nonno hanno sempre gestito una falegnameria, mettendo molta creatività in quel che facevano, e lui è cresciuto tra legni intagliati, oggetti a cui veniva data una personalità, pensieri e progetti.
Dopo l’Istituto d’Arte di Lanusei, prima indirizzo Legno e poi Architettura e Arredamento, nel 2009 fa il suo ingresso all’Accademia di Belle Arti di Sassari indirizzo Scenografia: «La mia intenzione? Assolutamente perfezionare le mie competenze in ambito di progettazione.»
All’inizio, l’arte per Puddu era solo un percorso di studi, tuttavia.
«Il vero richiamo l’ho sentito dopo aver passato un lungo periodo complicato e così, durante la pandemia, ho realizzato un murale nella mia cameretta che è la riproduzione del San Michele Arcangelo di Luca Giordano del 1663. Un’opera per me significativa.»
Poi arrivano quelli per la comunità bariese.
«Il primo murale l’ho realizzato nel 2022. Lavoravo per una cooperativa sociale che si occupava di curare il verde pubblico per il comune di Bari Sardo, così ho avuto modo quasi per caso di parlare con l’assessore Andrea Murru della sua idea di realizzare dei murales per il paese ed ho colto l’occasione per parlargli del mio curriculum da novizio. Lui mi ha dato fiducia da subito e, in accordo con l’amministrazione comunale, mi ha affidato la continuazione di un progetto già avviato. Dipingere la facciata del Palazzetto dello sport di Bari Sardo che era costituita da sei pareti. Il progetto era iniziato nel 2021 da due artiste del paese io ho accolto con entusiasmo la proposta ed ho realizzato il mio primo murale a tema “rispetto”.»
Da quel momento Puddu ne realizza altri tre, tutti a tema rispetto.
Affezionato a tutte le sue opere, Puddu non nasconde che grande emozione la prova verso quello della sua cameretta, il primo dopo un periodo buio. Del resto, l’arte aiuta sempre a uscire dai tunnel grigi della vita.
«Anche il mio papà è un artista come lo è stato a sua volta anche mio nonno» continua il 34enne. «Entrambi hanno gestito egregiamente la falegnameria. In particolare, mio padre ha vissuto la crisi dell’attività ed è proprio da questa crisi che ha trovato spazio la creatività nel creare opere che rappresentano il riscatto di materiali di recupero uniti alla naturalezza nelle forme del legno.»
Ora, il bariese sta lavorando a un nuovo murale: «Niente spoiler» ride. «Non avrei mai pensato di fare questo lavoro, ma la vita mi ha stupito con un’opportunità che mi rende felice.»
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