Omicidio Usai. Era presente una terza persona
Aldo Doa, muratore 56enne di Arzana, accusato dell’omicidio di Silverio Usai, il giovane freddato il 12 aprile a Tortolì con un colpo d’arma da fuoco, ieri si è presentato dinnanzi al Gip Nicola Clivio, difeso dall’avvocato Marcello Caddori. Fino
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il luogo del delitto
Aldo Doa, muratore 56enne di Arzana, accusato dell’omicidio di Silverio Usai, il giovane freddato il 12 aprile a Tortolì con un colpo d’arma da fuoco, ieri si è presentato dinnanzi al Gip Nicola Clivio, difeso dall’avvocato Marcello Caddori. Fino a ieri ha trascorso le proprie giornate in carcere.
Le rivelazioni sono state sconcertanti. Doa e il suo avvocato hanno parlato di legittima difesa. La pistola, secondo la ricostruzione dell’accusato, l’aveva portata Usai e il colpo è stato sparato per errore durante la lite tra i due. Nella zona industriale di Tortolì, nel terreno di Doa dove il giovane Silverio pascolava il proprio cavallo incurante della rabbia del proprietario, ci sarebbe stata però una terza persona quella tragica sera. Un amico di Doa che quando ha visto la situazione precipitare è scappato via per poi presentarsi in caserma con un avvocato a raccontare tutto. Le indagini continuano tenendo conto di questi importanti sviluppi.
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Yvette Mancuso: a 4 anni è la volontaria più piccola d’Ogliastra. La storia della bimba che sa ascoltare gli animali

Ogliastra, l'angelo dei quattro zampe ha solo 4 anni. La piccola Yvette segue le orme di papà Gianluca e mamma Yuana: il suo, un legame innato con gli animali più sofferenti e bisognosi.
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Nel cuore dell’Ogliastra c’è una bambina che non gioca solo con le bambole, ma che ha imparato a leggere il linguaggio segreto delle code che scodinzolano e delle fusa. Si chiama Yvette, è nata nel 2021 e, nonostante la sua tenerissima età, è già diventata un simbolo di speranza: è lei la volontaria più piccola del territorio.

Yvette non è diventata un’attivista per caso: è quella che si definisce una “figlia d’arte”. Cresciuta tra le braccia di Gianluca Mancuso e Yuana Sodde, pilastri del volontariato locale che hanno dedicato la loro esistenza al salvataggio di cani e gatti maltrattati, abbandonati o malati, la piccola ha assorbito l’amore per il prossimo come fosse ossigeno.

Yvette con la mamma Yuana
Ma attenzione: non si tratta di un’eredità imposta. “L’abbiamo sempre lasciata libera di decidere,” racconta con orgoglio papà Gianluca. “Non l’abbiamo mai forzata a seguire il nostro impegno. Ma quando una passione è innata, c’è poco da fare. Yvette è nata con questo fuoco dentro.”

Per Yvette, la sofferenza animale non è un tabù, ma una chiamata all’azione. La si vede spesso accompagnare mamma e papà durante i delicati momenti delle adozioni, o china sui tappetini dei cani più anziani e malati che la famiglia accoglie in casa per le cure.

La sua non è solo presenza, è partecipazione attiva. Gianluca scherza su un dettaglio che la dice lunga sul carattere della piccola: “Se non la chiamiamo quando è il momento di dare la pappa a tutta la ciurma, dovreste vedere come si arrabbia!”. Yvette conosce i ritmi, le esigenze e i farmaci; sa chi ha bisogno di una carezza in più e chi, invece, preferisce il silenzio. “È un’empatia che ha nel sangue,” prosegue il papà. “Comunica con i quattro zampe come se fossero suoi fratelli, come se lei stessa fosse parte integrante del branco.”

Yvette con papà Gianluca e Pollicino, alla cui storia è stato dedicato un libro i cui ricavi vanno in beneficenza
Mentre la società spesso fatica a insegnare il rispetto per il diverso e per il più debole, Yvette sembra aver già completato il suo percorso di studi in umanità. Per lei, la missione è naturale come respirare.

Gianluca e Yuana guardano al futuro con serenità: “Sarà lei a decidere cosa fare da grande. Noi sappiamo solo che dagli animali abbiamo tutto da imparare ogni giorno: fedeltà, libertà e, soprattutto, quell’empatia pura che Yvette ha già fatto sua”.

In un mondo che corre, la storia della piccola volontaria dell’Ogliastra ci ricorda che la gentilezza non ha età e che, a volte, i maestri più grandi sono proprio i più piccoli.
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