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La ass. cult. ulassese “Sa perda e su entu” ha bandito la terza edizione 2014 del concorso scolastico ogliastrino per la valorizzazione e la promozione della lingua sarda “Contos e colores”. Il concorso, l’unico nel suo genere riservato all’Ogliastra, è dedicato ai bimbi e ragazzi frequentanti le Scuole dell’Infanzia, Primarie e secondarie di I grado.

La necessità di diffondere l’uso del sardo nelle scuole è una esigenza da più parti sollecitata sopratutto per la considerazione che l’età media dei poeti dialettali e di coloro che, nella nostra isola, utilizzano correntemente il sardo si sta progressivamente spostando verso la terza età lasciando dietro di sé un vuoto che si allarga sempre più particolarmente in corrispondenza con l’età della formazione scolastica. A fronte di una nuova e rinnovata attenzione verso la promozione e lo sviluppo della cultura linguistica sarda assistiamo ad un lento ma deciso allontanamento del sentire quotidiano da quelli che sono i nostri valori identitari e culturali di popolo tale da far seriamente dubitare della vitalità di una lingua che nelle statistiche viene definita come quella con il maggior numero di parlanti a livello nazionale e tra quelle più sentite ed apprezzate a livello europeo e mondiale.

Partendo da queste considerazioni l’associazione culturale “Sa perda e su entu” di Ulassai, da anni impegnata nello studio e nella promozione della lingua e della cultura sarda, ha deciso di creare una nuova sezione del premio “Istillas de lentore”, premio di poesia sarda regionale giunto quest’anno alla sua ottava edizione (la cerimonia di premiazione con la proclamazione dei vincitori si terrà entro dicembre pv), estendendosi ed aprendosi precipuamente al mondo della scuola.

Se i premi letterari come quello creato dall’associazione si rivolge principalmente ad un target, quello degli amanti di poesia, caratterizzati da un’età anagrafica solitamente elevata, la vitalità e la forza propulsiva di una lingua e di una cultura si misura soprattutto con la sua capacità di penetrazione e diffusione nelle nuove generazioni. Questo l’obiettivo dichiarato dell’iniziativa, rivolgere l’attenzione e la passione per lo studio e l’utilizzo della lingua sarda ai bimbi ed ai ragazzi in età scolare.

La nuova sezione, chiamata “Contos e colores”, che si sviluppa lungo un binario separato ma parallelo e complementare rispetto a quello percorso dal concorso per adulti, è quindi indirizzata alle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado e unisce l’utilizzo della lingua sarda con la passione per i disegno e la recitazione propria dei ragazzi di quell’età. Bimbi e ragazzi vengono così chiamati a realizzare uno o più cartelloni colorati con i quali descriveranno una storia o una favola, a loro piacimento, corredandola di una didascalia e un commento rigorosamente in limba.

L’iniziativa, incontrando i favori entusiastici dei bimbi, del pubblico e degli appassionati, è giunta quest’anno alla sua terza edizione e si è arricchita di una nuova importante sezione dedicata alle rappresentazioni teatrali nelle quali, sappiamo, i nostri ragazzi danno il meglio di se nel consueto saggio di fine anno. Si è, quindi, deciso di orientare e dedicare parte del nostro premio a coloro (scolari e studenti singoli, gruppi e classi) che intenderanno cimentarsi nella recitazione in lingua sarda di qualche canovaccio, spettacolo o testo teatrale, di propria scelta, che potranno presentare nel palco di Ulassai in occasione della cerimonia finale di premiazione del concorso.

l premi consisteranno in pacchi-dono di libri e doni didattici che verranno assegnati ai vincitori in una cerimonia che si terrà entro giugno 2014. Tutti i lavori partecipanti al premio confluiranno in una mostra espositiva che si organizzerà per tale occasione ed alla quale saranno invitati tutti i ragazzi e le scolaresche. I lavori dovranno pervenire entro il 30 aprile 2014 presso la sede della Biblioteca Comunale di Ulassai – c.so Vittorio Emanuele II, 73. Termini e condizioni di partecipazione potranno essere consultati sul web all’indirizzo .

Tragedia a Nuoro: sessantunenne muore dopo essere stato ustionato sul materasso in fiamme.

L’uomo era stato trovato riverso su un materasso ormai avvolto dalle fiamme mentre tentava di raggiungere l’uscita per abbandonare la casa saturata dal fumo, un ambiente in cui ogni via di fuga era diventata improvvisamente difficile da individuare.

Giovanni Antonio Ladu, 61 anni, è morto in ospedale dopo essere rimasto gravemente ustionato ieri in seguito a un incendio divampato nella sua abitazione, probabilmente originato da una stufetta elettrica posizionata troppo vicino al materasso, un dettaglio che ha reso ancora più drammatico l’episodio e chiarito da subito la rapidità con cui il fuoco si è propagato. L’allarme era scattato attorno alle 18 grazie ai vicini, che avevano notato il fumo uscire dall’appartamento e hanno immediatamente contattato i soccorsi, consapevoli che la situazione poteva peggiorare di minuto in minuto. Quando i vigili del fuoco sono entrati nell’abitazione del Trenino in via Martiri della Libertà si sono trovati davanti una scena di forte disagio, con locali in disordine, numerosi oggetti sparsi a terra e la stufetta ancora accesa adagiata vicino al materasso posto direttamente sul pavimento, un quadro che ha confermato l’origine accidentale dell’incendio e la totale vulnerabilità dell’ambiente domestico dell’uomo.

L’uomo, pur gravemente ferito, era ancora vigile all’arrivo dei soccorritori e presentava ustioni estese sul volto, sul torace e su gran parte del corpo, con gli abiti sciolti dalle fiamme, circostanza che aveva immediatamente fatto capire ai sanitari la gravità della situazione. Dopo le prime cure era stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso di Nuoro e successivamente trasferito al Centro grandi ustionati di Sassari, dove era stato ricoverato in condizioni definite gravissime, mentre i medici tentavano ogni possibile intervento per stabilizzarlo. Nella notte la situazione è precipitata e il cuore di Giovanni Antonio Ladu ha smesso di battere, chiudendo una vicenda segnata da una concatenazione di fatalità che ha trasformato un’abitazione comune in un luogo di tragedia e lasciato la comunità con un profondo senso di tristezza.