A sostenere la sfida indipendentista di Pier Franco Devias, leader del fronte Unidu, candidato alla carica di governatore della Sardegna, ci sono gli ogliastrini Antonio Palmas di Girasole e Antonella Bangoni di Urzulei candidati consiglieri nella circoscrizione Ogliastra.

Pierfranco Devias, 39 anni, nuorese, laureato in Filosofia a una manciata di giorni dal fatidico 16 febbraio — data nella quale i sardi decideranno chi sarà il futuro governatore o governatrice della Sardegna — invita la gente dal suo profilo facebook al voto: “Capisco la rabbia di chi non vuole andare a votare. La capisco ma non la condivido. Per cambiare il nostro destino non dobbiamo affidarci alla rabbia istintiva ma alla lotta razionale. L’astensione non farà cadere il dominio italiano,solo un voto di opposizione può riuscire a scalzare i suoi rappresentanti politici dal Palazzo regionale, e ci permetterebbe di iniziare a fare delle leggi volte a nostro favore anzichè a favore degli interessi italiani.”

Al fianco di Pier franco Devias, quindi, Antonio Salvatore Palmas, 34 anni di Girasole, che ha creduto fin da subito in questo movimento racconta: “Mi sono unito al Fronte Indipendentista Unidu dalla sua nascita a Ghilarza nel 2011, perché credo nell’autodeterminazione del nostro popolo, e non credo invece nella politica fatta dalle stesse persone da troppi anni. Non credo alla politica che accetta le servitù militari e che scommetteva sul polo nautico, con i risultati che oggi  sono sotto gli occhi di tutti. Sono contro quella politica che mette in vendita la propria cultura, antisarda e italianista, che vuole i sardi con la valigia in mano. Il Fronte vuole portare avanti le battaglie del nostro popolo, non chiedo un voto personale ma un voto per l’indipendenza che è l’unica via d’uscita da questa situazione – ha concluso Palmas.

L’arte e l’abilità dei coltellinai sardi è un fatto noto in tutto il mondo. Da millenni il popolo sardo produce lame di qualità eccellente accompagnate da decorazioni artistiche di incredibile bellezza e valore artigiano.

Ne esistono vari tipi. Le più celebri sono la Pattadese (Pattada), l’Arburesa (Arbus), la Guspinesa (Guspini). Altri centri di eccellenza sono Tempio Pausania, Dorgali, Alghero, Santu Lussurgiu e Assemini. Ci sono poi due macrocategorie: la leppa e la resolza. Quest’ultima di differenzia per essere a serramanico, mentre la leppa ha il manico fisso, almeno nella tradizione.

I vari tipi di coltello sardo – Foto di Vittorio Vittori (Creative Commons, Flickr)

Abitudine diffusa e assai gradita in Sardegna, soprattutto tra gli uomini, è di ricevere in regalo uno di questi magnifici coltelli che gli artigiani realizzano i manico d’osso e lama in acciaio. Non è un regalo come gli altri, ha un significato molto profondo. Oltre a essere un gesto di grande amicizia, rispetto e riconoscimento del valore altrui (soprattutto se il coltello è di grande pregio), è un auspicio di un felice futuro: serve a tagliare tutti i “rami secchi” del passato e concentrarsi sul futuro.

Prima di farvene regalare uno da un vostro amico o da un parente, però, è bene sapere una piccola cosa. Tecnicamente il coltello non si regala. Chi lo riceve è obbligato, secondo la tradizione, a regalare una moneta (di pochissimo valore) alla persona da cui lo riceve. In questo modo il coltello non servirà mai a separare l’amicizia.

Coltelli “Arburesi” e “Guspinesi”