Tenta di rubare la borsa ad una donna, ma lei reagisce e sventa il colpo.

 Erano le 9:30 di questa mattina, quando N.M., impiegata cinquantenne di Tortolì, è stata aggredita da un uomo che ha tentato di rubarle la borsa. La donna, si era appena recata ad effettuare un’operazione allo sportello del banco di Sardegna di via Vittorio Emanuele. Probabilmente notata dall’aggressore, è stata poi seguita fino alla macchina che si trovava posteggiata nella vicina piazzetta Roma.

Il rapinatore ha afferrato l’impiegata per un braccio strattonandola e trascinandola per diversi metri, ma N.M. non si è fatta scoraggiare e non ha mollato la presa. L’uomo, italiano e dal fisico corpulento, (secondo la descrizione della vittima), non si aspettava la pronta reazione della donna che è riuscita a farlo desistere dal gesto, trattenendo la sua borsa. Al rapinatore non è rimasto altro che darsi alla fuga, facendo perdere le tracce. Una reazione che è costata a N.M. il ricovero all’ospedale Nostra Mercede di Lanusei per una frattura  alla spalla, 40 giorni di prognosi e tanta paura.

La zona in questione, dietro la piazzetta Roma è sorvegliata da telecamere. I carabinieri alla guida del Maresciallo Marcello Cangelosi hanno avviato le indagini e stanno ora visionando le registrazioni per risalire all’identità dell’aggressore.

Un episodio gravissimo avvenuto in un orario e in una zona in pieno centro a Tortolì, dove fortunatamente fino ad oggi, atti di questo genere non erano mai accaduti.

A Osini, tra boschi e corsi d’acqua poco battuti, si nascondono due piscine naturali capaci di far innamorare al primo sguardo: “Sa Piscina de’ Efigeddu” e “Su Caddargiu”. Luoghi così segreti da sembrare sospesi tra realtà e fantasia, dove il tempo sembra rallentare e il silenzio della natura avvolge ogni pensiero.

Su Caddargiu è un vero capolavoro della natura: circolare, profonda circa 4 metri e dall’acqua color smeraldo, è alimentata da un ruscello che le conferisce un continuo movimento. L’eccesso d’acqua di questa piscina, però, non rimane imprigionato qui: scivola giù formando Sa Piscina de’ Efigeddu, una gemma azzurra che sembra uscita da una cartolina, soprattutto nelle ore del mattino. I raggi del sole, filtrando tra le fronde degli alberi, trasformano l’acqua in un caleidoscopio di sfumature azzurre, rendendo ogni riflesso un piccolo miracolo visivo.

Raggiungere queste piscine non è impresa da poco: occorre attraversare un tratto di fiume con l’acqua che arriva all’altezza delle ginocchia, un piccolo “rito di passaggio” che rende l’immersione ancora più speciale. E come per tutti i tesori nascosti della Sardegna, la loro posizione esatta resta segreta, custodita per proteggerne l’incanto. Per chi desidera scoprirle in sicurezza, l’organizzazione “Alla Scoperta dei Tacchi” offre la guida giusta per vivere quest’esperienza unica senza rovinarne la magia.