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Il Nur archeo festival sit specific arriva a Villagrande Strisaili.
Il Nur archeo festival sit specific arriva a Villagrande Strisaili, grazie alla collaborazione con i gestori, gli amici della cooperativa Archeo nova. Domani 23 settembre 2025, doppio appuntamento alla tomba dei giganti Sa Carcaredda.
Locandina
Il Nur archeo festival sit specific arriva a Villagrande Strisaili, grazie alla collaborazione con i gestori, gli amici della cooperativa Archeo nova. Domani 23 settembre 2025, doppio appuntamento alla tomba dei giganti Sa Carcaredda, alle 17.30 debutta “Il cibo delle Janas” nuova produzione de Il crogiuolo, con Rita Atzeri, Gisella Vacca, Manuela Ragusa ed i danzatori Luca Marcia, Lorenzo Maria Perra e Martina Spiga, firma le coreografie per Asmed Senio Dattena.
Lo spettacolo narra antiche leggende legate alle Janas e si specchia con il libro di Roberta Deiana la cucina delle Janas, dalle paristorie ogliastrine fino all’elaborazione che delle Janas fanno Maria Lai e Giuseppe Dessì, con la storia del Dio Distratto. Racconti, canti e danze sono cibo dell’anima e si intrecceranno con il cibo che ci nutre in un’esperienza sensoriale.
Il programma
Alle 18.30 per la prima volta in Ogliastra, andrà in scena “La Molli. Divertimento alle spalle di Joyce” di Gabriele Vacis e Arianna Scommegna, regia di Gabriele Vacis, con Arianna Scommegna, produzione ATIR
Sono confidenze sussurrate, confessioni bisbigliate quelle della Molli. Il monologo di Molly Bloom che conclude l’Ulisse di Joyce dal quale Gabriele Vacis – che ne è anche regista – e Arianna Scommegna prendono le mosse, del quale colgono le suggestioni e con il quale continuano a dialogare per tutto lo spettacolo, calando il personaggio in una quotidianità dalle sonorità milanesi e traslando il testo in una trama di riferimenti culturali, storie e canzoni, che hanno il sapore del nostro tempo.
Arianna Scommegna
Arianna Scommegna è sola sul palcoscenico, seduta al centro della scena; il suo monologo intenso, irrefrenabile, senza punteggiatura, senza fiato, è stretto tra una sedia, un bicchiere poggiato a terra e una manciata di fazzoletti ad assorbire i liquidi tutti, sacri e profani, di un vita di solitudine e insoddisfazione, come una partitura incompiuta. Il fiume di parole è lo stesso flusso di coscienza del personaggio di Joyce che riempie una notte insonne di pensieri e bugie, mentre aspetta il ritorno a casa del marito, Leopold, come la Molli aspetta Poldi. L’attrice, in bilico tra il romanzo e la vita, ripercorre la propria esistenza di poco amore, infinite attese, occasioni mancate, dal primo bacio a un rosario di amanti da sgranare per mettere a tacere il vuoto, dal dolore di un figlio perduto fino a un finale ‘sì’ pronunciato comunque in favore della vita, dell’amore da una donna mai piegata alla rassegnazione. Le note dolenti si stemperano sempre nell’ironia e in una levità che tutto salva; il testo gioca sempre, costantemente, con il doppio registro denunciato fin dal sottotitolo, Divertimento alle spalle di Joyce. Frammenti di vita raccontati in modo ora scanzonato ora disperato, storie di carne e sangue, vita che scorre come lacrime, che si strozza in un grido o si scioglie in una risata..
Gli spettacoli saranno preceduti alle 16.30, come da tradizione per il festival, dalla visita guidata al sito.