Lotzorai. Prima ciclopedalata lotzoraese.
Bellissima iniziativa svoltasi il 29 settembre. Hanno partecipato circa 150 persone, grandi e piccoli, a questa iniziativa a sostegno della mobilità alternativa ed organizzata dall’ amministrazione comunale con la collaborazione di Agri Ogliastra e dell’Associazione Culturale Milleidee. Alla manifestazione hanno
Bellissima iniziativa svoltasi il 29 settembre.
Ciclopedalata Lotzoraese, 29 settembre 2013.
Hanno partecipato circa 150 persone, grandi e piccoli, a questa iniziativa a sostegno della mobilità alternativa ed organizzata dall’ amministrazione comunale con la collaborazione di Agri Ogliastra e dell’Associazione Culturale Milleidee. Alla manifestazione hanno partecipato il presidente provinciale ACSI Luigi Salis, la Società Bariese, il Gruppo Arzana con il sindaco Marco Melis, la M.D. Pro Loco Lanusei e l’Ass. Ciclistica Tortolì. La pedalata è partita alle 9.30. La pioggia mattutina non ha scoraggiato i partecipanti, che hanno percorso circa sette km, attraversando il centro storico del paese, fino ad arrivare al litorale lotzoraese. Lo sforzo dei partecipanti è stato premiato, a fine pedalata, con un rinfresco offerto dagli organizzatori.
Un’intera flotta romana trovata sotto la città di Olbia durante degli scavi: ecco come è andata

Durante gli scavi per la costruzione di un tunnel stradale, sono stati ritrovati 24 relitti di navi romane e medievali. Ma tra i reperti, uno in particolare ha attirato l’attenzione degli archeologi: un pezzo rarissimo, considerato unico al mondo. Ecco quale
Nei primi anni Duemila, mentre a Olbia si scavava per realizzare un tunnel stradale, nessuno avrebbe immaginato che sotto i piedi degli operai si celasse un tesoro dimenticato da secoli. Gli archeologi, chiamati a intervenire durante i lavori, si trovarono di fronte a una scoperta sensazionale: ben 24 relitti di navi romane e medievali, nascosti nel sottosuolo come in una capsula del tempo.
Le imbarcazioni romane furono datate tra il I e il V secolo d.C., e una in particolare fece subito scalpore: una nave risalente all’epoca di Nerone, ancora nel punto esatto dove sorgeva un antico cantiere navale. Sembrava quasi che il tempo si fosse fermato.
Ma il vero colpo di scena arrivò con un reperto che lasciò tutti a bocca aperta. Durante l’esplorazione di questa “flotta fantasma”, venne alla luce qualcosa che gli archeologi non avevano mai visto prima: scoprite quale. Si trattava dei frammenti di un timone romano, un oggetto così raro da essere definito “unico al mondo”. Un pezzo straordinario, capace di raccontare storie di rotte dimenticate e marinai antichi.
Come scrive Antonello Caocci nel suo libro La Sardegna (edito da Mursia), quella flotta potrebbe essere stata sorpresa in porto dai Vandali, che durante le loro incursioni devastarono le coste dell’isola, Olbia compresa. Una scena che sembra uscita da un romanzo d’avventura, ma che invece è accaduta davvero, sotto le strade della città moderna.

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