Rubinetti a secco a Lanusei, dove a causa di un guasto alla rete idrica, il servizio di erogazione dell’acqua potabile è sospeso da due giorni.

Il comune ha attivato lo stato di emergenza idrica e tramite la protezione civile ha distribuito l’acqua ai cittadini con due autobotti. Proprio stamane l’amministrazione  ha reso noto tramite comunicato che all’alba di oggi i tecnici del gestore  unico sono riusciti a sistemare il guasto ma i disagi continueranno ancora in quanto, all’apertura dei serbatoi di Viale Europa e Via Progresso, avvenuta alle ore 5 di oggi, l’acqua in uscita è stata 5 volte superiore a quella in entrata. Ciò ha determinato lo svuotamento delle cisterne rispettivamente in una e due ore circa. Al momento è quindi necessario far riempire nuovamente i serbatoi.

Per alleviare il disagio dei cittadini rimasti senza acqua, dalle ore 10:30 circa saranno presenti tre autobotti in Piazza Vittorio Emanuele, Piazza Milano e Piazza Mameli. Coloro che dovessero essere impossibilitati a recarsi nei punti d’approvvigionamento potranno richiedere il servizio a domicilio chiamando i Vigili del Fuoco per ricevere acqua per uso igienico-sanitaria.

A Osini, tra boschi e corsi d’acqua poco battuti, si nascondono due piscine naturali capaci di far innamorare al primo sguardo: “Sa Piscina de’ Efigeddu” e “Su Caddargiu”. Luoghi così segreti da sembrare sospesi tra realtà e fantasia, dove il tempo sembra rallentare e il silenzio della natura avvolge ogni pensiero.

Su Caddargiu è un vero capolavoro della natura: circolare, profonda circa 4 metri e dall’acqua color smeraldo, è alimentata da un ruscello che le conferisce un continuo movimento. L’eccesso d’acqua di questa piscina, però, non rimane imprigionato qui: scivola giù formando Sa Piscina de’ Efigeddu, una gemma azzurra che sembra uscita da una cartolina, soprattutto nelle ore del mattino. I raggi del sole, filtrando tra le fronde degli alberi, trasformano l’acqua in un caleidoscopio di sfumature azzurre, rendendo ogni riflesso un piccolo miracolo visivo.

Raggiungere queste piscine non è impresa da poco: occorre attraversare un tratto di fiume con l’acqua che arriva all’altezza delle ginocchia, un piccolo “rito di passaggio” che rende l’immersione ancora più speciale. E come per tutti i tesori nascosti della Sardegna, la loro posizione esatta resta segreta, custodita per proteggerne l’incanto. Per chi desidera scoprirle in sicurezza, l’organizzazione “Alla Scoperta dei Tacchi” offre la guida giusta per vivere quest’esperienza unica senza rovinarne la magia.