È bastato il sopralluogo del Commando provinciale dei Vigili del Fuoco, sollecitato dal responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale, a evidenziare una situazione chiara da tempo: l’ edificio dell’istituto scolastico della scuola secondaria di Arzana è inagibile. Costruito negli anni ’80 nella zona periferica dell’abitato, località Marronca, sin da subito lo stabile (che da ormai 30 anni ospita le sezioni delle scuole medie) ha mostrato le sue inadeguatezze: infiltrazioni d’acqua, copertura precaria, crepe nei muri. Ancora più eloquente è il rapporto redatto dai Vigili del Fuoco di Nuoro a firma del Funzionario di Guardia l’ingegner. Ambrosio: “dissesto del pavimento la causa della deformazione del terreno; lesioni dei tramezzi e dei muri portanti, infiltrazioni d’acqua e coinvolgimento dell’impianto elettrico; disfunzione dell’impianto di riscaldamento e dei servizi igienici” e per finire “mancanza delle conformità dell’edificio alla normativa in materia di accessibilità della barriere architettoniche”.

Per questo motivo stamane è arrivata immediata l’ordinanza del Sindaco di Arzana Marco Melis che ha stabilito la chiusura dell’immobile e il trasferimento provvisorio delle attività didattiche in via Satta, nei locali un tempo occupati dalla Scuola Materna, in attesa che per la struttura di “Marronca” vengano predisposti i primi interventi di messa in sicurezza. Un provvedimento auspicato da tempo dal sindaco, il quale ha come prima priorità la sicurezza e l’incolumità dei cittadini e in modo particolare dei più piccoli.

Si tratta di uno strumento musicale tradizionale sardo, molto antico composto da un cilindro di sugherone, poi sostituito anche da grossi barattoli in latta. Sopra la sommità del cilindro viene fissata una membrana di pelle ben tesa fermata con dello spago.

Al centro della membrana dall’interno del cilindro viene fissata una sottile cordicella coperta di pece fermata con due dischetti di cuoio. Tenendo saldamente la cordicella tra le dita e facendola scorrere attraverso la membrana, quest’ultima vibra producendo un suono cupo e basso.

In realtà se per l’uomo non sembra particolarmente fastidioso, lo è moltissimo per i cavalli, che sentendolo all’improvviso si spaventano, si impennano e disarcionano chi li cavalca, oppure si danno alla fuga allontanandosi velocissimi.

Proprio per questa ragione “Su trimpanu” veniva usato dai malviventi e i latitanti braccati dai Carabinieri, per spaventare i cavalli dei militari e riuscire a scappare. Dunque per un lungo periodo l’uso di questo strumento musicale fu vietato dalla legge.

Oggi questo antico strumento viene utilizzato soprattutto nelle sfilate tradizionali e in occasione delle manifestazioni legate al carnevale. Un trimpanu originale, sequestrato tanti anni fa, all’epoca del banditismo sardo, si può ammirare nel piccolo museo allestito nella Legione dei Carabinieri di via Sonnino a Cagliari.