Meraviglie d’Ogliastra: l’area archeologica di Scerì, fiore all’occhiello del territorio di Ilbono

L’area archeologica di Scerì, un tesoro nascosto tra storia e natura.
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Meraviglie d’Ogliastra: l’area archeologica di Scerì, fiore all’occhiello del territorio di Ilbono.
L’area archeologica di Scerì, un tesoro nascosto tra storia e natura.
Nel cuore selvaggio dell’Ogliastra, dove il granito incontra il verde intenso della macchia mediterranea e il silenzio custodisce antiche memorie, si trova uno dei siti archeologici più affascinanti della Sardegna orientale: l’area di Scerì, nel territorio di Ilbono. Questo complesso straordinario, composto da un nuraghe, un villaggio e una necropoli con due domus de Janas, rappresenta una perfetta sintesi tra ingegno umano e armonia naturale, un luogo in cui la storia sembra respirare ancora tra le rocce. Il sito sorge in una posizione strategica su un’imponente altura granitica, in parte abbracciata da un corso d’acqua che nei secoli ha modellato il paesaggio circostante. È qui che gli antichi costruttori nuragici seppero integrare con sapienza le forme della natura alle esigenze difensive e abitative, creando un’opera architettonica che ancora oggi suscita stupore e ammirazione.

L’area archeologica di Scerì
L’elemento principale del complesso è il nuraghe, un edificio di tipo complesso costruito con blocchi di granito perfettamente squadrati. La torre principale, a pianta circolare, si erge per quasi cinque metri e custodisce all’interno un articolato sistema di ambienti. Dall’ingresso con architrave finemente lavorato si accede a un corridoio rettangolare che conduce alla camera interna, mentre un secondo passaggio, orientato a nord, introduce a un percorso curvilineo che porta al corpo aggiunto della struttura. Lungo il cammino si notano due nicchie opposte, e un’apertura laterale, oggi parzialmente ostruita dai crolli, lascia intravedere un ulteriore corridoio. Nella parte inferiore del complesso si distinguono cavità naturali che furono adattate e rinforzate con murature, e un antemurale con ingresso a est che inglobava affioramenti rocciosi, segno della perfetta integrazione tra opera umana e ambiente. Intorno al nuraghe si estendeva un vasto villaggio di capanne, testimonianza di una comunità attiva e organizzata. Qui gli scavi hanno restituito reperti che permettono di datare la fase nuragica del complesso tra il Bronzo medio e recente, dunque tra il XV e il XII secolo a.C., un periodo di grande sviluppo per la civiltà nuragica. Le strutture abitative, di forma circolare, erano destinate sia alla vita quotidiana sia alle attività produttive, delineando un quadro di vita sociale complesso e ben strutturato.

Il nuraghe
Poco più a ovest, due domus de Janas, scavate nel granito durante il Neolitico medio, raccontano una storia ancora più antica. Questi ipogei funerari, risalenti al IV millennio a.C., rappresentano le prime testimonianze di culto e di architettura della zona. La prima tomba, di piccole dimensioni, presenta un ingresso preceduto da un padiglione e una camera ovale accuratamente modellata. La seconda, danneggiata in epoca successiva dal crollo di parte del masso, conserva comunque superfici levigate con grande precisione, segno di un’abilità tecnica sorprendente per l’epoca. Visitare Scerì significa immergersi in un viaggio nel tempo, tra silenzi sospesi e panorami che abbracciano l’Ogliastra più autentica.

Le domus de janas
È un luogo che unisce la forza della pietra alla delicatezza della memoria, dove il passato non è solo un reperto da osservare, ma un’eredità viva, capace di raccontare ancora oggi l’ingegno, la spiritualità e la sensibilità dei popoli che abitarono la Sardegna millenni fa. L’area archeologica di Scerì è il fiore all’occhiello del territorio di Ilbono, un gioiello che merita di essere scoperto e valorizzato come simbolo dell’incontro tra storia, cultura e natura.

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