Il Comune di Tortolì annuncia l’ingresso di nuove risorse che andranno a potenziare diversi settori dell’Ente.

Grazie ai progetti della misura regionale “Cantieri Lavoras 2024”, coordinati dall’Area Lavori Pubblici, sono state assunte 13 persone a tempo determinato, a cui si aggiungono 6 a tempo indeterminato. In totale 19 nuovi dipendenti, tutti ogliastrini e in gran parte residenti a Tortolì (16 su 19).

Si tratta di personale qualificato, con esperienze già maturate in campo professionale, che andrà a supportare vari uffici: amministrativo, tecnico, finanziario e il Comando della Polizia Locale. Un rinforzo che permetterà di rendere più efficiente il lavoro quotidiano e migliorare i servizi offerti ai cittadini.

Il Sindaco e l’Amministrazione Comunale hanno accolto i neoassunti con un messaggio di benvenuto, sottolineando l’importanza di una collaborazione basata sulla condivisione degli obiettivi e sulla volontà comune di garantire un servizio pubblico sempre più vicino alle esigenze della comunità.

Un secolo fa, una chiesa sarda compì un “trasloco” davvero straordinario: fu smontata pietra dopo pietra e ricostruita in un nuovo luogo, come se fosse un gigantesco puzzle.

Era il 1923 quando si decise di spostare la piccola Chiesetta di San Pietro di Zuri, nel territorio di Ghilarza, dal fondo della vallata a un’altura poco distante. Il motivo? Proprio dove sorgeva, di lì a poco, sarebbe nato il lago più grande della Sardegna: l’Omodeo. La creazione del nuovo invaso artificiale avrebbe sommerso l’antico villaggio di Zuri, costringendo gli abitanti a ricostruire le loro case altrove.

Ma cosa fare di una gemma architettonica come la Chiesa di San Pietro? Non era una semplice casa: era un raro esempio di romanico lombardo con accenti gotici, progettata da Anselmo da Como intorno al 1290, tutta in pietra da taglio. La facciata mostrava tre arcate a pieno centro su massicci pilastri, e il portale era scolpito con figure della Madonna, di San Pietro e di altri santi, un piccolo tesoro di arte e devozione.

Non restava che salvarla dall’acqua. Così, si decise di smontarla con cura, mattone dopo mattone, e di rimontarla come un enorme mosaico di roccia lavica. I lavori si conclusero nel 1923, e nell’aprile del 1924 la chiesa fu inaugurata alla presenza del re Vittorio Emanuele III.

Oggi, la Chiesa di San Pietro continua a splendere nel nuovo borgo di Zuri, in via Galliano 10, testimone di un’incredibile avventura che l’ha salvata dall’oblio e dalle acque del lago.