Sant’Anna in Ogliastra: tra devozione e culurgiones, perchè oggi festeggiamo questa santa?

In suo onore oggi si organizzano messe, processioni, canti e balli tradizionali, ma anche momenti di convivialità che rafforzano il senso di comunità.
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Il 26 luglio anche in Ogliastra si celebra Sant’Anna, madre della Vergine Maria, figura venerata come protettrice delle madri, delle partorienti e dei bambini. La sua festa ha radici antiche e profonde: in molte comunità rurali sarde, Sant’Anna era invocata per la fertilità dei campi e delle famiglie, e considerata simbolo di saggezza, pazienza e forza femminile.
In suo onore si organizzano messe, processioni, canti e balli tradizionali, ma anche momenti di convivialità che rafforzano il senso di comunità.
Protagonisti delle tavolate festive sono i culurgiones. Simbolo di abbondanza e gratitudine, sono fatti con una sfoglia di semola e un ripieno di patate, pecorino, menta e talvolta cipolla. La chiusura a spighitta, simile a una spiga di grano, richiama riti antichi legati alla fertilità della terra. In alcune ricette tradizionali compaiono anche ingredienti oggi rari come il viscidu, un formaggio acido e salato, o il grasso di bue.
Ogni paese ha le sue varianti: in alcune zone si preferisce un gusto più cipollato, altrove si usano grassi diversi o si varia la dimensione.
Un tempo legati anche al 2 novembre, oggi i culurgiones sono diventati il piatto delle grandi occasioni, e nella festa di Sant’Anna vengono preparati con orgoglio come gesto di devozione, ospitalità e legame profondo con la propria terra e le sue radici.

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