Un altro importante traguardo per il vivaio della Costa Orientale Sarda: il giovane calciatore Gabriele Lombardo è stato ufficialmente convocato dal Commissario Tecnico Vittorio Pusceddu per vestire la maglia della Natzionale Sarda in occasione del prestigioso Trofeo “Simeoni–Simon Mossa”, in programma il prossimo 7 giugno a Bonifacio, in Corsica.

Un riconoscimento di grande valore per il talento isolano, che conferma il lavoro di crescita e valorizzazione svolto dalla società sarda sui giovani del territorio. Lombardo, punto fermo delle giovanili della COS, ha saputo conquistarsi la fiducia dello staff tecnico grazie alle sue qualità in campo e al suo impegno costante.

La notizia è stata accolta con entusiasmo dalla dirigenza del club: “A Gabriele va il nostro più grosso in bocca al lupo – si legge nella nota ufficiale – e l’augurio di godersi questa esperienza indimenticabile che rappresenta, per lui e per noi, un momento di grande orgoglio.”

Un blitz contro il narcotraffico ha portato al recupero di 51 chili di hashish, per un valore stimato di 220mila euro, da parte dei Carabinieri della Compagnia di Carbonia a Bari Sardo, nel Nuorese. La droga, confezionata in circa cento panetti avvolti in plastica, era nascosta all’interno di un bidone interrato sotto una grande quercia, un nascondiglio studiato per sfuggire ai controlli.

Il sequestro è direttamente collegato all’operazione “Termine”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Cagliari, che all’inizio di ottobre aveva portato a 71 provvedimenti cautelari nei confronti di altrettante persone accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e cessione di droga, nonché porto e detenzione abusiva di armi da fuoco.

Durante quella vasta operazione, le forze dell’ordine avevano arrestato 50 persone, mentre 9 erano state messe ai domiciliari; erano stati inoltre emessi tre obblighi e divieti di dimora, con decine di perquisizioni tra Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Roma, Pisa, Biella, Vicenza e Macerata. L’indagine aveva permesso di disarticolare due associazioni criminali radicate in Sardegna, collegate a contatti con ambienti della criminalità albanese operanti in Toscana e Veneto.