Oggi, una delle figure più amate della comunità tortoliese ha raggiunto un traguardo davvero speciale: il secolo di vita. La signora Assunta Fanni ha festeggiato il suo centesimo compleanno circondata dall’affetto della sua famiglia, che le ha dato 9 figli, 9 nipoti e ben 5 pronipoti. Un traguardo che celebra una vita interamente dedicata all’amore familiare, ai valori della tradizione e della comunità.

La giornata è stata particolarmente significativa, non solo per la famiglia Fanni, ma per l’intera città, che si è unita nella gioia per questo importante momento di celebrazione. Tzia Assunta ha ricevuto gli auguri di molti concittadini, commossi dal suo lungo cammino di vita e dalla sua presenza così radicata nella storia di Tortolì.

Il cuore della giornata è stato il momento della Messa di ringraziamento celebrata da Don Franco Serrau nella chiesa di Stella Maris. Durante la cerimonia, tutta la comunità si è raccolta in preghiera, omaggiando Assunta per la sua vita di fede, di sacrifici e di dedizione verso la sua famiglia e i suoi cari.

Tzia Assunta Fanni, che ha vissuto tante stagioni della vita, ha raccontato con semplicità e umiltà il suo lungo percorso, testimoniando come l’amore per la famiglia e la fede siano stati sempre i pilastri fondamentali che hanno sostenuto la sua esistenza. Il suo sorriso e la sua serenità hanno rappresentato un esempio di vita vissuta pienamente, di sacrificio e di gratitudine.

Il centesimo compleanno di Assunta Fanni è stato anche un momento per riflettere sulla bellezza e sulla forza dei legami familiari, che, come sottolineato durante la messa, sono fondamentali per la costruzione di una comunità sana e unita. La famiglia, i figli, i nipoti e i pronipoti, emozionati e orgogliosi, hanno voluto celebrarla con un grande affetto, sottolineando l’importanza di avere una figura di riferimento del genere, che con il suo esempio ha trasmesso a tutti valori preziosi, che continueranno a vivere nelle generazioni future.

Lei illumina Villagrande con la sua grazia.

La bellezza dell’abito femminile villagrandese sta nella sua austerità, che si sposa alla perfezione con la semplicità. È contraddistinto da “Is Gancios de frenu”, applicati a “Su Colore”, ossia il copricapo. Oltre ad abbellire il viso delle donne, era un gioiello che distingueva Villagrande da qualunque altro paese sardo.

Uno scatto di Cristian Mascia che racconta, in un solo istante, identità e orgoglio, nel giorno del torneo di Sa Strumpa.